Menarini racconta l’arte nel tempo di un caffè con le Pills of Art
Il connubio fra il mondo dell’ innovazione e quello dell’arte, entrambi alla base della filosofia aziendale di Menarini, ha dato vita ad un progetto che ormai è conosciuto ed apprezzato a livello mondiale: le Menarini Pills of Art di Menarini
Le cosiddette “pillole di arte” sono una serie di brevi video che ripercorrono la storia delle pubblicazioni artistiche di Menarini attraverso uno stile narrativo semplice e coinvolgente. All’interno delle clip si trovano aneddoti su alcune delle opere più famose che sono state, o diventeranno, l’argomento dei volumi a venire.
Le telecamere entrano nei musei per rivelare alcuni dei fatti curiosi sulle opere dei più noti pittori rinascimentali, mentre la produzione video è arricchita dal sottofondo di una voce narrante, molto preparata, spesso affidata a storici, curatori o esperti del settore.
Un’iniziativa che ormai va avanti da 5 anni e conferma il legame indissolubile fra l’azienda e il patrimonio artistico italiano, creando quella connessione virtuosa che li ha portati a pubblicare, ogni anno e per più di sei decenni, una monografia d’arte dedicata ai grandi maestri del disegno, della pittura e della scultura quali Caravaggio, Raffaello, Botticelli, Parmigianino e molti altri.
Gli inizi, gli episodi e le visualizzazioni
La pubblicazione sui canali web prende il via ufficialmente nell’ottobre del 2018. Il primo episodio è stato registrato a Firenze, dentro la Galleria degli Uffizi, dove il direttore del museo Eike Schmidt ha raccontato le curiosità che si celano dietro il quadro della Medusa di Caravaggio. Fin da subito, l’obiettivo delle Pills of Art Menarini è stato quello di reinterpretare in senso moderno la tradizione di valorizzazione artistica di Menarini, giocando sul doppio significato di pillola: video di un minuto in cui grandi esperti d’arte raccontano le bellezze di un quadro, di un particolare o di un grande artista. In altre parole, mettere l’arte alla portata di tutti, per dare gioia e sollievo, nel tempo di un caffè.
Nel corso degli anni le uscite sono state costanti e ad oggi la playlist, facilmente raggiungibile su YouTube, conta ben 91 episodi.
Le Pills of Art vanno dunque a intercettare un bisogno universale di bellezza che Cristina Acidini, storica dell’arte di caratura internazionale e curatrice della monografia su Botticelli per Menarini, spiega bene nelle sue parole.
“L’arte è per tutti. Oggi si è affermato veramente un grande valore nella società, quello di dare un accesso non solo fisico, ma specialmente culturale ai capolavori che ci circondano. Quindi è possibile raccontarli in tutti i modi, con interviste brevi come le pillole che danno degli spunti molto affascinanti e molto veloci da incorporare nella propria cultura personale, oppure attraverso le visite nei musei, lente, meditate e guidate. Insomma ogni mezzo è valido perchè l’opera d’arte stia fra noi, perché è fatta per l’umanità e deve vivere in società.”
Nuovi linguaggi per rispondere al mutato scenario comunicativo
Vista la popolarità dei video che contano oltre i 18 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, Menarini ha lanciato anche le Pills of Art Junior, in cui un giovane esperto d’arte risponde ai quesiti, anche bizzarri, dei ragazzini sulle grandi opere del Rinascimento italiano. Un cambio di prospettiva divertente, assolutamente in linea con la dimestichezza che i più giovani hanno in rapporto alla multimedialità.
“Chi sono i personaggi della Primavera e perché ballano in un frutteto e non in una sala da ballo?” E ancora. “Perché la Medusa è raffigurata su uno scudo?” Sono solo alcune delle domande dei giovanissimi protagonisti delle Pills of Art Junior, disponibili sul canale YouTube Menarini Group in italiano, inglese e spagnolo, per conoscere e far conoscere ai loro coetanei alcuni capolavori senza tempo.
I brevi video, esattamente come le “pillole” classiche, descrivono curiosità, dettagli ancora da svelare e informazioni sulle opere d’arte più celebri dello sconfinato patrimonio rinascimentale.
“Le Menarini Pills of Art sono una bellissima iniziativa perché è un tentativo riuscito di stare al passo con i tempi. – Spiega il divulgatore Claudio Sagliocco – In qualche modo si configurano come dei piccoli aneddoti, appunto delle pillole. Sulla scia di quello che sono i social media oggi, in cui brevi reel o clip di pochissimi secondi di TikTok vanno per la maggiore, cerchiamo di raccontare in un minuto e mezzo, al massimo due, un dipinto. Questo accade soprattutto a Firenze dove siamo stati spesso agli Uffizi con gentile concessione del Direttore Schmidt.
Raccontiamo i grandi autori legati ai volumi Menarini, volumi straordinari che da oltre 60 anni, ogni anno dedicano una monografia a pittori come Botticelli, Caravaggio, Michelangelo Leonardo. Cerchiamo di incuriosire una platea ampia e giovane, per invogliare ad approfondire la storia dell’arte anche a chi non è avvezzo agli studi umanistici. Dunque credo che sia stata una proposta davvero lungimirante, intelligente ed io ho il piacere di contribuire a questo progetto. I numeri talvolta sono stati da capogiro: anche mezzo milione di visualizzazioni per un singolo video. Questo successo deriva dalla facilità di comprensione delle clip, tradotte in tantissime lingue anche extraeuropee.”
I racconti reperibili sul web sono lunghi poco più di un minuto e, come illustrato da Sagliocco, hanno ottenuto un successo incredibile con 27 milioni di visualizzazioni complessive. Ogni video è disponibile in otto lingue diverse (italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco, russo, turco e cinese) e grazie a questo processo di internazionalizzazione le Pills of Art sono riuscite ad stimolare l’interesse per l’arte agli utenti più vari, allargando costantemente la propria audience.
bello lavoro articolo. arte piace. menarini piace.