La grande avventura del Gruppo Menarini per lo sviluppo di un nuovo farmaco oncologico

È iniziata una nuova avventura per il Gruppo Menarini che, in collaborazione con IQVIA, società di servizi per l’healthcare, specializzata nell’integrare soluzioni scientifiche, porterà allo sviluppo accelerato di un nuovo farmaco oncologico, coerentemente con la scelta di Menarini di sviluppare la Precision Medicine in oncologia.

Lo sviluppo di un nuovo farmaco oncologico

La collaborazione tra il nostro Gruppo e IQVIA è focalizzata sull’introduzione di modalità innovative nel disegno ed esecuzione dei nostri studi clinici, quali i cosiddetti Studi Adattativi, in combinazione con metodologie di medicina di precisione atte a identificare i pazienti che possono trarre i maggiori benefici dai farmaci sperimentali che compongono la nostra pipeline.

Gli Studi Adattativi si differenziano da quelli tradizionali per il fatto che utilizzando i dati che vengono generati durante lo studio clinico consentono l’introduzione di modifiche allo studio stesso nel corso della sua esecuzione, migliorando l’efficienza del processo dello sviluppo clinico in termini di rapidità di esecuzione, risorse necessarie, e qualità dei dati ottenuti.

L’obiettivo chiave di questa collaborazione strategica tra il Gruppo Menarini e IQVIA è quindi di creare le migliori condizioni per consentirci di portare farmaci oncologici innovativi a disposizione dei pazienti che per le loro caratteristiche più possono beneficiarne, nei tempi più rapidi possibili.

La ricerca clinica di Menarini

Menarini

Questo sforzo congiunto rientra nel più ambizioso programma di Menarini che ha come obiettivo quello di specializzarsi nello sviluppo di farmaci antitumorali di precisione. L’Oncologia di Precisione è infatti la nuova frontiera terapeutica che considera le specifiche caratteristiche, a livello molecolare, di ciascun tumore in ciascun paziente e prevede l’utilizzo di strumenti terapeutici adattati allo specifico paziente, o sottogruppo di pazienti.

Questo permette di superare gli approcci terapeutici classici basati su farmaci chemioterapici, che hanno una ridotta efficacia perché non “diretti” contro la specifica lesione tumorale di ogni paziente, e sono associati a effetti collaterali spesso gravi che influenzano negativamente la salute e più in generale la qualità della vita.

Lo sviluppo di questi farmaci chemioterapici è generalmente associato a lunghi tempi di esecuzione degli studi, che si rivolgono ad una casistica meno “precisa” dal punto di vista del target da colpire.

Quindi l’obiettivo del grande sforzo di Menarini ed IQVIA è quello di rendere disponibili ai pazienti terapie più efficaci e sicure con l’uso di “agenti terapeutici innovativi di precisione” (farmaci innovativi di precisione), se necessario anche in combinazione, tramite l’esecuzione di sperimentazioni cliniche più dinamiche e capaci di adattarsi continuamente ai dati scientifici che si generano dagli studi in corso con il farmaco sperimentale e all’evolversi dello scenario terapeutico.

Non possiamo che aspettare notizie dai nostri ricercatori, che con la stessa autentica passione che accomuna tutti noi, sono al lavoro per realizzare e rendere accessibile a tutti le nuove promesse di questa eccitante nuova era della ricerca oncologica.

25 risposte a “La grande avventura del Gruppo Menarini per lo sviluppo di un nuovo farmaco oncologico”

  1. In verità il Vostro obiettivo è sublime in quanto proiettato a migliorare l’aspettativa di vita dei pazienti; ma ossevate pure in che modo vengono gestiti gli stessi all’Interno dei presidii ospedalieri… C’è carenza di personale atto a gestire in modo repentino e intelligente le soluzioni terapiche degli assistiti; nonché ritardi, situazioni di stress e negligenze nell’affrontarli. Gli ospedali non possono diventare la fabbrica dei malati… E i malati un lavoro da reddito da gestire.

  2. Sono un malato oncologo nel 2015 mi hanno diagnosticato un tumore al polmone sx di 3 cm.è stato trattato con 5 chemioterapia e 30 radio nei controlli semestrali sono stati riscontrati due noduliNi sia a sx e dx anchessi trattati con radio ora a fine maggio devo rifare la Tac la domanda è ci sarà un nuovo medicinale?

  3. Lo spero anzi lo speriamo dopo tante delusioni vorremo si potesse evitare con nuove cure di perdere tante vite giovani e preziose…..!!!!!!! Auguro ai ricercatori un buon lavoro…. Veloce ed efficace……. Ormai è passato tanto tempo inutile……. Abbiamo tanta fiducia……. Fate in fretta..!!!! Dio assista il vostro lavoro..!!!!!!!!!!! Donatella Massa

  4. Sono un paziente oncologico da 6 anni, 5 interventi invasivi e discreti risultati. Mi auguro però che fra non molto ci siano novità confortanti dalla ricerca, in modo da tranquillizzare gene che soffre di tumore. Grazie a Menarini e IQVIA

  5. Ho avuto il piacere di lavorare per 23 anni presso questa ditta. Ho in bellissimo ricordo….La ditta Menarini per quanto mi riguarda é stata una bellissima scuola…

  6. Me lo auguro con tutto il cuore che questi bravissimi dottori possano sconfiggere questo bastardo di tumore, e soprattutto che queste nuove ricerche aiutino le persone che sono reduci di tumori e che si rivedono dopo qualche anno rifiorire nuovamente il bastardo. Grazie a voi tutti per l’impegno e la forza che impegnate tutti i giorni x il bene dei più deboli e bisognosi.

  7. La ricerca dovrebbe orientarsi più sulla causa dei tumori. Perché Solo rimuovendone la causa si può sconfiggere questo terribile male.

  8. In bocca al lupo, complimenti da parte dell’intera umanità perché dalla vostra vittoria può sorgere un nuovo futuro senza il terrore di poter morire da un momento all’altro dovendo nostro malgrado rinunziare ai nostri affetti. Grazie e che Dio vi guidi e vi illumini.

  9. Brav,i bisogna umanizzare i medici troppo freddi e frettolosi con i malati oncologici,poca comunicazione ,e avari di consigli.Se in televisione danno tutte le informazioni possibili.umanizzate gli ospedali sia pubblici che privati.La medicina sta raggiungendo traguardi meravigliosi ;se accompagnati da medici con capacità umane si guarirà prima.

  10. x individuare i possibili pazienti adatti a rientrare nelle sperimentazioni, sarebbe utile che i centri oncologici collaborassero tra di loro, magari fornendo informazioni/prospettive alternative invece di limitarsi a dire “purtroppo…”
    Buon lavoro!

  11. Sarebbe importante che i vari centri oncologici potessero essere in contatto per poter indirizzare i pazienti nei siti più specifici e magari individuare le persone adatte ad entrare nei vari studi clinici . Bravi !!! La ricerca e la sperimentazione sono la ns. speranza ! Buon lavoro !

  12. Mio figlio ha avuto un rabdiosarcoma ,all’ età di 11 anni ,ha subito 4 interventi ,3 chemio terapie ,non 3 cicli ma 3 chemio diverse tra cui l ultima sperimintale ,139 sedute di radioterapia ,tutto questo in 5 anni, all’età di 17 anni il mio bambino ci ha lascito ,era stato dichiarato chemioresistente ,….spero vivamente che si trovi qualcosa ,perché oltre a perdere mio figlio ho perso tutto ,è contro natura vedere un figlio mancare ,a livello psicologico non se ne esce piu ,difficile da spiegare quello che si prova ,trovate un rimedio per tanti bambino ,il mio pensiero và soprattutto a loro ,

  13. I fondi x la ricerca ,mai sufficienti ,dovrebbero arrivare non solo dai privati ma anche,dai governi nazionali,europei ,mondiali,xche non c’e’ cosa più preziosa della salute e della vita, utilizzati con onestà distribuiti equamente.che DIO illumina le menti sensibili ed oneste di tutti i ricercatori del mondo e spazzare via le burocrazie e gli interessi personali. Pasqui iffoic

  14. Si spera sempre in qualcosa che aiuti gli ammalati, purtroppo esiste un abisso, tra nord e sud, occorre una migliore collaborazione tra i due poli. Speriamo in qualcosa di meglio. Che Dio ci aiuti illuminando medici e ricercatori.

  15. Benissimo fate presto.Tutti i pazienti dovrebbero disporre di questi farmaci innovativi. Io sono un paziente oncologico con metastasi recidiva dal 2011. Dal 2012 assumo farmaci sperimentali in clinica : riescono a modificare l’evoluzione della malattia.

  16. Salve ho 61 anni, a giugno 2017 mi sono operato con robotica per prostatectomia radicale. Nonostante l’intervento dopo alcuni mesi ho dovuto integrare un ciclo di radioterapia. Spero vivamente che possiate sviluppare nuovi farmaci risolutivi. Un grande in bocca al lupo da milioni di malati

  17. Penso alle tantissime vite tagliate e alle loro famiglie distrutte dal dolore, ai bambini che hanno conosciuto innanzitempo solo sofferenze e disperazione per questo male terribile e ingiusto e non posso fare altro che ringraziarvi e unirmi a voi, purtoppo solo idealmente. A voi i miei più cari gazie di cuore. Che siate i benemeriti di questa umanità che ha tanto bisigno di persone come voi.

  18. Ho perso prima mio padre e dopo un mese di calendario la mia mamma…..aveva un tumore al polmone, non aveva metastasi, con la prima radioterapia si era ridotto, ma poi in sei mesi aveva ripreso.le dimensioni iniziali, poi ha fatto un altro ciclo di radioterapia stereotassica, è stata benino 10 mesi circa, poi in pochi giorni con il tumore in necrosi ed in liquefazione ci ha lasciato…..Avremmo fatto di tutto per provare a salvarla, ha combattuto, ma alla fine si è dovuta arrendere. Grazie a Voi che continuate a studiare come salvare vite umane, perché la vita è per Voi il valore più grande……che il Signore possa premiare i Vs sacrifici

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