Bacco di Caravaggio

Ancora una volta, Menarini omaggia i grandi maestri del Rinascimento italiano con il suo progetto multimediale Pills of Art.

Oggi Bernardo Randelli, esperto d’arte fiorentina, ci conduce alla scoperta di uno dei capolavori più conosciuti ed emblematici di Caravaggio: Bacco, un dipinto in olio su tela realizzato tra il 1596 e il 1598 e conservato nella splendida Galleria degli Uffizi a Firenze.

 

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La popolarità goduta da quest’opera straordinaria non è immeritata: il quadro è infatti ricco di dettagli che lo rendono vivo, vibrante e pieno di sfaccettature. Caravaggio si distacca dall’iconografia tradizionale e idealizzata di Bacco e sceglie di rappresentarlo come un giovane popolano di umili origini. 

Un’aria di ambigua sensualità sembra permeare la divinità dell’ebbrezza e del piacere dei sensi: Bacco ha le palpebre pesanti e le guance arrossate dal vino, e regge il calice di vetro con mano malferma, come possiamo dedurre dalla posizione incerta delle dita e dalle vibrazioni del bicchiere. Le unghie sporche del giovane dio sembrano rimandare alla trascuratezza tipica dei popolani.

Gli elementi naturali della composizione sono dipinti con particolare attenzione e maestria. Bacco ha il capo coronato da un tralcio di foglie di vite e di grappoli d’uva, e la natura morta in primo piano riflette il carattere dissacratorio dell’artista e il suo amore per il realismo: riusciamo infatti a intravedere una mela bacata, una pera già ammaccata e una pesca mezza marcia, mentre i frutti autunnali (fico, uva e melagrana) sono intatti, come a ricordare che Bacco è anche il dio della vendemmia, attività da sempre autunnale.
Allo stesso modo, nel cesto di frutta troviamo solo poche foglie fresche, mentre la maggior parte sono già secche e avvizzite ad evocare il
potere corruttore del tempo, che si riflette anche nel fiocco nero che il dio stringe nella mano destra, simbolo di lutto.

Come nella maggior parte delle opere di Caravaggio, il paesaggio è assente. Lo sfondo monocromatico, illuminato soltanto da un fascio di luce, riflette la sua volontà di riportare l’uomo al centro dell’attenzione

Artista ribelle, anticonvenzionale e introspettivo, maestro indiscusso del Rinascimento, Caravaggio sceglie di sottolineare l’umanità dei suoi personaggi in tutti i suoi limiti e imperfezioni. E’ stato proprio il suo stile pittorico unico nel suo genere che ha cambiato per sempre la storia dell’arte.

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