Arte e Menarini, un legame lungo 67 anni

Il volume d’arte Menarini dedicato a Sandro Botticelli è solo l’ultimo in ordine di tempo di una produzione editoriale lunga 67 anni. L’evento di presentazione di questo numero della storica collana prodotta dal Gruppo e dedicata ai grandi maestri rinascimentali si è svolto il 14 maggio 2023 nel Salone Apollo di Palazzo Pucci a Firenze e ha rappresentato l’occasione giusta per ripercorrere le tappe di un legame, quello tra Menarini ed arte, sempre più forte e duraturo nel tempo.

I libri monografici di Menarini nascono infatti nel 1956, contestualmente ad un’altra edizione forse meno citata, ma altrettanto importante: Minuti Menarini, la rivista periodica della Fondazione Internazionale Menarini che fin dai primi numeri coniuga scienza e arte, nel rispetto dell’antico connubio tra medicina e umanesimo. E’ proprio con questo obiettivo che a partire dal 1977 in poi, Minuti Menarini si divide in un’edizione scientifica e un’edizione artistica, che ogni mese racconta i protagonisti dell’arte, non solo italiana ma mondiale, a una comunità che conta oggi circa 115 mila medici italiani e operatori sanitari.

Per comprendere a pieno il valore di questa produzione editoriale, è necessario fare un piccolo passo indietro e tornare all’Italia del dopoguerra. É un paese che sta cambiando pelle, tra il boom economico crescente e una rivoluzione culturale scandita dalla nascita della TV. Gli usi e i costumi degli italiani sono sempre più orientati alla modernità, e, all’interno di una inarrestabile evoluzione sociale, il nostro patrimonio artistico è qualcosa di raccontato e al contempo di non percepito.

“I Minuti Menarini hanno rappresentato per più di una generazione di medici e di italiani, il primo grande approccio con la bellezza del nostro territorio e del nostro patrimonio artistico – ha spiegato nell’arco del suo prezioso intervento Giovanni Carlo Federico Villa, docente di Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Bergamo e direttore di Palazzo Madama a Torino – Il gruppo farmaceutico fiorentino infatti ha avuto un’intuizione straordinaria, quella di costruire un canone: portare all’attenzione di un pubblico più ampio possibile dei nomi di grandi artisti e attraverso di essi creare una sensibilità.”

L’obiettivo di avvicinare il grande pubblico alla bellezza della produzione artistica italiana è una sfida quanto mai attuale, sviluppata da Menarini con grande passione fin dalla prima uscita dei volumi d’arte intitolata “Il Testimone d’Egitto.” All’inizio si trattava di un semplice notiziario sulla terra delle Piramidi, una sorta di reportage dove si potevano scoprire i tesori dei Faraoni. Il riscontro però fu immediato e visto l’interesse dei lettori, l’azienda decise di continuare la tradizione ogni anno con altre pubblicazioni progressivamente sempre più ricche e approfondite.

Lo stile e l’approccio narrativo sono cambiati nel tempo e, dalle prime storie e notizie, siamo passati a monografie che vanno in profondità, analizzano l’opera e la vita di alcuni dei più grandi pittori e scultori rinascimentali della storia. Da Raffaello, Leonardo Da Vinci e Michelangelo a Pontormo, Bronzino, Parmigianino: a partire dal Rinascimento toscano, con artisti incensati dal Vasari come Giotto, Brunelleschi e Lorenzetti, i Volumi d’Arte sono andate a spaziare su tutto il territorio italiano: ad esempio con monografie che sul Rinascimento “ibrido” del nord Italia, forte delle influenze nordiche della pittura fiamminga, che hanno posto le basi del tonalismo veneziano di Giorgione, Lorenzo Lotto e Antonello da Messina. Senza trascurare anche le grandi figure femminili del Rinascimento italiano, come Artemisia Gentileschi.
Il grande affresco dei Volumi d’Arte è poi proseguito con Tiziano, il primo grande pittore europeo che ha elevato l’arte italiana ad un livello internazionale, fino al ‘700 di Tiepolo, l’ultimo grande pittore che ha portato la cultura italiana ad essere dominante in Europa. 

Inoltre, come nel caso dell’ultima edizione su Botticelli scritta da Cristina Acidini, già soprintendente dei musei d’arte di Firenze ed oggi presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, il compito di produrre le monografie Menarini è stato affidato ad alcuni tra i più grandi storici dell’arte d’Italia: Rossella Vodret, che ha curato il volume su Caravaggio nel 2009, Claudio Strinati, autore della monografia Bronzino nel 2010, Antonio Natali il cui volume è stato dedicato a Rosso Fiorentino nel 2006, Marco Versiero che ha scritto il volume su Leonardo nel 2015. Solo per citarne alcuni.

Nel corso di questi 67 anni, dunque, i Volumi d’Arte Menarini hanno contribuito a diffondere la bellezza dell’arte italiana e a mettere in risalto l’importanza dell’incredibile patrimonio artistico del nostro Paese. 

Giorgione

Con la pubblicazione annuale delle monografie d’arte, per quasi settant’anni Menarini ha avuto la capacità, ma soprattutto la costanza e l’intelligenza, di portare avanti molteplici messaggi: far conoscere i maestri italiani, salvaguardare il patrimonio artistico nazionale e farne apprezzare la singolare eccezionalità – ha proseguito Giovanni Carlo Federico Villa –Questi volumi raccontano a un pubblico di non addetti ai lavori la grande arte toscana, romana e veneta, del Rinascimento e non solo, facendone scoprire, anno dopo anno, protagonisti noti e meno conosciuti. Le monografie hanno così spaziato da Beato Angelico, Antonello da Messina, Michelangelo e Caravaggio ai Lorenzetti, Benozzo Gozzoli e Pollaiolo. E questo ha permesso anche agli storici dell’arte di raccontarli, non attraverso saggi specialistici o con un linguaggio rivolto ai colleghi, ma con una narrazione attraente e comprensibile da tutti”.

Oggi, in un momento storico scandito dalla larga diffusione dei contenuti digitali, Menarini ha ideato la serie web Menarini Pills of Art, pillole video pensate per far conoscere in larga scala le curiosità legate alle opere artistiche più rilevanti. Sui canali ufficiali del Gruppo ne sono state pubblicate quasi 700, divise in 8 lingue, con 28 milioni di visualizzazioni. L’ultima, appena pubblicata, racconta gli aneddoti dell’opera di Botticelli “Annunciazione” e trasferisce sugli schermi dei nostri telefoni, tablet e computer quella stessa forza evocativa che ha reso iconico un dipinto bellissimo, realizzato nel 1481.

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