Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli
Siamo a Firenze, nella splendida Galleria degli Uffizi, dove Bernardo Randelli, esperto d’arte fiorentina, ci accompagna in un nuovo video di Menarini – Pills of Art alla scoperta di uno dei capolavori di Sandro Botticelli: l’Adorazione dei Magi.
L’Adorazione dei Magi
L’opera risale al 1475 e fu commissionata dal sensale Gaspare di Zanobi del Lama per decorare la sua cappella funebre in Santa Maria Novella. Si tratta di una celebrazione della famiglia Medici: infatti, molti personaggi di spicco della potente dinastia fiorentina sono ritratti con le vesti dei Magi e tra la folla raccolta intorno alla Sacra Famiglia.
Riconosciamo in posizione centrale il capostipite dei Medici, Cosimo il Vecchio, che ha già consegnato il proprio dono ed è intento a baciare i piedi del Bambino. Alla sua destra, un gradino più in basso per rispettare l’ordine dinastico, troviamo i suoi figli Giovanni (vestito di bianco) e Piero il Gottoso (vestito di rosso). Ai lati della composizione possiamo vedere anche altri due membri importantissimi della famiglia Medici: i fratelli Giuliano e Lorenzo il Magnifico.
I Medici non sono gli unici volti noti nel dipinto: tra la folla attorno a Giuliano, infatti, troviamo anche il poeta Poliziano e il filosofo Pico della Mirandola. A destra del dipinto ci sono anche il committente dell’opera, lo sguardo rivolto verso lo spettatore, e Botticelli stesso, che spicca per la sua veste gialla.
Con questo dipinto a tempera su tavola, Botticelli compie una scelta stilistica assolutamente innovativa: infatti, fino a quel momento, le Adorazioni dei Magi vedevano tradizionalmente la Sacra Famiglia collocata su un lato, di profilo, mentre i Magi e gli uomini al loro seguito procedevano in fila verso di essa in una sorta di corteo.
Botticelli invece sceglie di adottare una visione frontale: la capanna della natività si trova in posizione centrale, rialzata su una roccia, e la folla di fedeli è disposta prospetticamente ai lati. La Vergine col Bambino, con San Giuseppe alle sue spalle, si trova al centro di un triangolo prospettico che dirige l’attenzione dello spettatore proprio su di lei e sulla luce divina che illumina la Famiglia. In alto a destra scorgiamo anche un pavone, simbolo di immortalità.
La mano di Botticelli dona ai personaggi un’aria pensosa e malinconica tipica dei ritratti dell’artista, e l’atmosfera dell’opera è fiabesca, quasi irreale, permeata da una luce crepuscolare tendente all’oro. Uno stile inconfondibile e unico nel suo genere nel panorama artistico dell’epoca.
Vuoi scoprire di più sui capolavori di Botticelli? Guarda l’ultimo video delle Menarini – Pills of Art: Madonna del Magnificat di Botticelli.