Rinite allergica: dai sintomi alla diagnosi personalizzata
Introduzione
La rinite allergica (RA) è una malattia multifattoriale correlata a fattori genetici e ambientali, condizioni atmosferiche ed età, ed è caratterizzata dall’infiammazione della mucosa nasale che entra in contatto con allergeni. Nel soggetto allergico, gli allergeni inalati, quali pollini, peli degli animali, acari o muffe, inducono una reazione immunitaria anomala a livello della mucosa nasale, e avviano una risposta di sensibilizzazione dell’organismo, che produce anticorpi, detti IgE, specifici per l’allergene. La reazione locale provoca una manifestazione respiratoria simile al raffreddore.
La rinite allergica spesso coesiste anche con altre malattie, o perché hanno la stessa origine fisiopatologica (quali dermatite atopica o asma), o perché c’è una relazione di continuità anatomica (è il caso di congiuntivite, problemi dell’orecchio medio o problemi del sonno).
La rinite allergica è tra le malattie croniche più comuni al mondo e coinvolge fino al 25% dei bambini e oltre il 40% degli adulti della popolazione globale, e questa percentuale è destinata ad aumentare a causa del cambiamento climatico. Il riscaldamento globale e l’esposizione a sostanze inquinanti ambientali sono responsabili in prima linea dell’insorgenza e dell’aggravamento delle malattie respiratorie, e in particolare di rinite allergica ed asma.
Le sostanze inquinanti, da un lato, danneggiano la mucosa nasale e facilitano la penetrazione degli allergeni e, dall’altro, aumentano l’ipersensibilità agli stessi. Allo stesso tempo, la crescente concentrazione di CO2 e l’aumento della temperatura inducono una crescita più importante e più rapida delle piante, un potenziamento dei pollini allergenici e un incremento dell’intensità e del tempo di fioritura.
Queste trasformazioni sono più evidenti nelle aree urbane, dove il riscaldamento globale ha determinato un incremento del 60% della produttività delle piante e del 115% della loro altezza massima, rispetto alle zone extra-urbane.
Nonostante i meccanismi biologici che danno luogo alle allergie siano complessi e multifattoriali, è comunque importante cercare di adottare alcune pratiche di prevenzione primaria che consentano di evitare la sensibilizzazione, quali evitare l’esposizione agli allergeni e a sostanze a cui si è sensibili, ma anche smettere di fumare e proteggere i bambini dal fumo passivo.
Sintomi e qualità di vita in presenza di RA
I sintomi più comuni della rinite allergica sono prevalentemente respiratori, con congestione nasale, starnuti, prurito, “naso che cola” e “naso chiuso”, spesso accompagnati da tosse, mal di gola, occhi che lacrimano, mal di testa e stanchezza eccessiva. Possono essere presenti anche sintomi secondari o ricorrenti di rinite allergica come l’ostruzione nasale, che provoca il russamento e i disturbi del sonno, la perdita dell’odore e del gusto, o la disfunzione dell’udito. La rinite allergica può, quindi, facilmente portare a stanchezza diurna, irritabilità e sonnolenza, che influenzano tutti gli aspetti della qualità della vita.
Da un punto di vista clinico, la rinite allergica si classifica in base alla frequenza e alla gravità dei sintomi. Si definisce intermittente quando i sintomi sono presenti per meno di 4 giorni per settimana o per meno di 4 settimane in un anno; la rinite allergica è detta persistente quando i sintomi durano più di 4 giorni per settimana e più di 4 settimane in un anno.
Ciò che identifica la gravità dei sintomi è il fattore “disturbo del sonno”:
- la RA è definita lieve quando si manifesta nella forma classica, con i sintomi respiratori simili al raffreddore e sonno normale,
- la RA è moderata-grave quando i sintomi respiratori sono più marcati e fastidiosi, e sono presenti il disturbo del sonno e la compromissione delle attività quotidiane.
Anche se la rinite allergica non è una condizione pericolosa per la sopravvivenza, ha la capacità di interferire in modo significativo sulla vita sociale, e altera le prestazioni scolastiche e lavorative dei soggetti affetti. Per questo motivo le linee guida per la patologia hanno riconosciuto l’importanza di posizionare il paziente al centro del percorso diagnostico.
Per una diagnosi accurata il paziente deve essere protagonista nella valutazione dei sintomi e del loro impatto sulla vita quotidiana. Oggi i pazienti hanno a disposizione degli strumenti di indagine:
- questionari per misurare lo stadio evolutivo della malattia e la coesistenza con altre patologie,
- nuovi sistemi tecnologici di informazione e di comunicazione (quali diverse app o diario per l’allergia) per registrare tutti i sintomi.
I pazienti con rinite allergica possono fornire così informazioni in modo diretto e senza interpretazioni da parte dei medici o di chiunque altro. La descrizione del proprio stato di salute, dagli aspetti fisici, a quelli emotivo-psicologici, sociali e ambientali, è determinante per una corretta diagnosi e classificazione della malattia da parte del medico.
Diagnosi di RA: dai sintomi alle molecole o dalle molecole ai sintomi?
Solo la metà dei pazienti con rinite allergica sembra cercare assistenza medica, mentre la restante parte sottovaluta la malattia o la gestisce autonomamente, probabilmente per scarsa fiducia nei risultati del trattamento. Il paziente che, invece, si rivolge al medico per un percorso diagnostico specifico, guadagna una diagnosi di precisione, una prevenzione secondaria, e di conseguenza un trattamento personalizzato.
La diagnosi di precisione è essenziale perché trascurare la rinite allergica, oltre al peggioramento del quadro clinico, favorisce la coesistenza con altre patologie, quali la congiuntivite allergica e la dermatite atopica. Queste malattie, infatti, hanno la stessa origine della rinite allergica con produzione di anticorpi IgE specifici per l’allergene.
La prevenzione secondaria è altrettanto importante perché la rinite allergica è un fattore di rischio per sviluppare l’asma: studi epidemiologici dimostrano che più dell’80% delle persone che soffrono di asma hanno anche la rinite allergica, e che il 10-40 % dei pazienti con rinite allergica hanno anche l’asma.
Attualmente la più comune procedura diagnostica dell’allergia è quella che procede “dai sintomi alle molecole”: inizia con la valutazione dei sintomi dei pazienti, prosegue con le prove allergiche cutanee (prick test) che testano da 20 a 100 allergeni respiratori e alimentari, e si completa con il test delle IgE specifiche, che misura il livello di IgE circolanti nel sangue.
Il medico potrebbe decidere anche per il percorso contrario “dalle molecole ai sintomi”, che prevede direttamente la determinazione delle IgE, quando non può essere eseguito il prick test per la presenza di dermatite atopica, o negli anziani con problemi cutanei, o in pazienti con sospetta poli-sensibilizzazione complessa.
Conclusione
Prendere il controllo della rinite allergica è il modo più efficace per migliorare la qualità di vita e prevenire la coesistenza con altre patologie allergiche. Il primo passo è rappresentato dal porsi semplici domande per la valutazione soggettiva dei sintomi, ad esempio: sono presenti naso che cola, starnuti o prurito? Gli occhi lacrimano o sono arrossati? coesistono problemi di udito? difficoltà di concentrazione? problemi di sonno? le attività quotidiane causano un affaticamento eccessivo? Questionari e nuove tecnologie di comunicazione possono aiutare il paziente in questa prima fase.
Il secondo passo verso la gestione della rinite allergica è la collaborazione con il medico per iniziare il percorso diagnostico. Si giungerà, quindi, ad identificare una terapia personalizzata, con l’obiettivo di alleviare i sintomi, ridurre il numero e l’intensità degli episodi acuti di allergia, e preservare l’intero sistema respiratorio del paziente.
Fedele ai propri valori fondamentali, il Gruppo Menarini è impegnato da 130 anni nel prendersi cura delle persone e migliorare la qualità della loro vita. L’allergologia è infatti una delle aree terapeutiche in cui è specializzato il Gruppo che, seguendo la propria innata natura assistenziale, si adopera costantemente nella sensibilizzazione sulla rinite allergica e sui rischi ad essa connessi, mettendo sempre il paziente al centro.
Articolo chiaro ed esaustivo. Risultato non scontato considerata la complessità dell’argomento trattato