On Radar per la tutela dei minori: i migliori esperti di settore per difendere i bambini dagli abusi

Lo scorso 8 Settembre è nato ufficialmente On Radar, il Think Tank della Fondazione Internazionale Menarini, presieduto dall’ex Presidente di Farmindustria e attuale Presidente di Roma Expo 2030 Massimo Scaccabarozzi, è una novità assoluta nel panorama delle attività di Menarini.

On Radar è un laboratorio di pensieri, idee e dialogo con il focus puntato sui grandi temi dell’attualità, fortemente voluto da una realtà internazionale come Menarini che, con costanza e abnegazione, promuove da anni lo sviluppo dei saperi in molteplici ambiti umanistici e scientifici.

L’obiettivo sarà quello di monitorare i cambiamenti sociali, analizzare i problemi globali e trovare le soluzioni per un futuro più positivo.

Già al momento della sua presentazione, è stata espressa a gran voce la ferma volontà di creare rapidamente un gruppo di lavoro illustre e preparato, capace di dare risposte concrete a problemi reali.

Ed ecco che martedì 29 novembre si è tenuto a Roma il primo appuntamento dedicato al tema degli abusi sui minori, intitolato “Infanzia bruciata. Aiutiamoli a sorridere”.

Dall’identificazione di un argomento sensibile come quello della salute dei bambini, si è passati all’analisi approfondita del problema e quindi alla ricerca di possibili soluzioni. Lo scenario italiano infatti è costituito da circa 9 milioni di minori e di questi il 9% subisce maltrattamenti, di cui l’85% psicologici, 10% fisici e 3% sessuali. Numeri preoccupanti che si sono ulteriormente aggravati dopo l’inizio della pandemia. 

Questi dati non possono passare sotto traccia, anzi, richiedono una rete coordinata a supporto della famiglia e della scuola per prevenire ogni forma di disagio. 

Nel tavolo di confronto è emerso che gli abusi sui minori non si possono contrastare se osservati da una sola prospettiva. I problemi correlati al concetto di abuso infatti sono tanti e riguardano la violenza sulle piattaforme digitali, la discriminazione sui social media, ma anche l’avvicinamento ai contenuti del web potenzialmente rischiosi che avviene ogni giorno e più precocemente. Di conseguenza bambini sempre più piccoli sono vittime di soprusi in rete e spesso ne diventano successivamente anche autori. 

Il disagio dei giovani che si traduce in isolamento sociale sta diventando un problema davvero consistente. Per questa e per le altre ragioni è stata coinvolta una pluralità di competenze, affinché le tante sfaccettature di un tema così delicato possano venir affrontate da angolature differenti, nonché da personalità autorevoli.

“I veri protagonisti del progetto, che io preferisco definire più come un percorso, sono coloro che fanno parte del Think Tank – ha dichiarato Massimo Scaccabarozzi – Abbiamo avuto con noi un panel di esperti composto da 28 illustri rappresentanti appartenenti al mondo delle istituzioni, della neuropsichiatria infantile, della pediatria, della scuola, degli educatori, delle forze dell’ordine, della magistratura. Credo che tutti loro abbiano fatto un lavoro straordinario e siamo molto contenti perché queste persone si sono assunte l’impegno di realizzare proposte concrete da condividere in futuro con gli organi istituzionali per offrire ai più giovani un futuro e un mondo migliore.

Tra le personalità presenti, particolarmente rilevante l’intervento del Professor Pietro Ferrara, coordinatore del gruppo abusi e maltrattamenti sui minori, ordinario di pediatria all’Università Campus Biomedico, Giudice Onorario Tribunale dei Minorenni di Roma e referente nazionale della Società Italiana di Pediatria per Abuso e Maltrattamento, che ha dichiarato: “Si stanno configurando nuove forme di abuso, come accade ai figli di coppie ad alta conflittualità, a quelli con le madri detenute, il cyberbullismo, la pedopornografia, ambiti che si sono accentuati in forma esponenziale nel corso dei lockdown. Dunque oggi è più giusto parlare di esperienze negative nell’infanzia. Un problema più ampio che si può contrastare facendo prevenzione. Ad esempio creando un rapporto e un dialogo aperto con i bambini, spiegando loro il perché un atteggiamento di sopruso dell’adulto è scorretto, quindi aiutando a riconoscere i comportamenti a rischio, dalla prospettiva dei minori. In sostanza si tratta di educare a riconoscere i comportamenti che sono rischiosi per l’integrità fisica e psichica del bambino.”

Infine il ruolo dell’educazione e dei media. Claudio Burgio, sacerdote e fondatore dell’associazione Kayrós, ha un punto di vista autorevole, perché vicino alla parte dei più deboli. Nel suo intervento ha rafforzato i concetti espressi dal Professor Ferrara ponendo l’accento su un problema strutturale che attanaglia l’Italia: la carenza di operatori qualificati. “Nelle periferie di molte città c’è un vuoto di adulti e istituzioni. Dobbiamo provare a rispondere al grido di aiuto delle nuove generazioni attribuendo valore a tutte quelle figure che sono in prima linea per migliorare la vita dei nostri ragazzi. Parlo degli educatori, degli insegnanti e di tutte quelle persone che si impegnano quotidianamente per un futuro diverso.

Tra le proposte emerse la creazione di un Osservatorio permanente sugli abusi presso gli Organi Giudiziari e la promozione di un Network tra Procure e operatori del settore, per favorire la comunicazione e assicurare una corretta presa in carico delle singole situazioni.
Ma si è preso in esame anche il coinvolgimento dei pediatri per introdurre i potenziali indicatori di disagio nella redazione del bilancio di salute dei bambini e un possibile ruolo di corsi di formazione per le neomamme sul rischio della divulgazione di foto dei propri bambini sui social media, spesso oggetto in seguito di fenomeni di pedopornografia.

L’incontro è finito con un appello alla responsabilità dei professionisti dell’informazione da parte del Presidente Massimo Scaccabarozzi.

“Per aiutare, sostenere, formare ed informare abbiamo bisogno anche della comunicazione, soprattutto nei confronti dei ragazzi, dei genitori e di tutti gli operatori del settore. Spesso la comunicazione serve per dare una notizia. Noi ci auguriamo di avere un supporto per trasmettere dei messaggi positivi  che aiutino i ragazzi, le istituzioni, le scuole, i professori, i medici  attraverso la promozione del nostro lavoro. Questo è il modo migliore affinché la rete si possa estendere a un maggior numero di esperti presenti sul territorio”.

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