Menarini Pills of Art: La Madonna Dell’Impannata di Raffaello

Siamo a Firenze, all’interno della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, per contemplare, in compagnia di Giovanni Matteo Guidetti, un’opera della maturità di Raffaello: La Madonna Dell’Impannata.

La Madonna Dell’Impannata di Raffaello

L’opera prende il nome da un dettaglio sullo sfondo: la finestra, cosiddetta “impannata”, poiché alla sua intelaiatura era fissato un panno, protezione tipica per le abitazioni dell’epoca.

Siamo quindi in un interno, la scena è familiare e intima.

Al centro del dipinto la Madonna porge il figlio all’anziana Sant’Elisabetta, inginocchiata davanti a lei. Il piccolo Gesù Bambino, con la parte inferiore del corpo protesa verso l’anziana, guarda giocosamente Santa Caterina alla sua destra, che lo vezzeggia con un dito. Tutti i gesti, gli sguardi e i movimenti delle donne s’incrociano intorno alla figura centrale di Gesù Bambino.

Distaccato da questo girotondo di sguardi e gesti, è rappresentato in primo piano San Giovanni Battista. I suoi occhi sono rivolti all’osservatore, come a volerlo invitare a guardare la scena, che indica con il braccio sinistro. Anche la sua gamba sinistra è proiettata verso di noi e sembra che da un momento all’altro si possa alzare e rompere la finestra invisibile che ci separa da questo capolavoro di Raffaello.

Il dipinto, ad olio su tavola, fu commissionato all’artista dopo il 1511 a Roma dal banchiere fiorentino Bindo Altoviti, di cui si conserva un bellissimo ritratto, sempre del Sanzio, alla National Gallery di Washington. 

L’opera, destinata alle case di Firenze dell’Altoviti, fu tra i beni che furono confiscati al banchiere per la sua posizione anti-medicea. Cosimo I de’ Medici la incamerò nelle collezioni ducali verso il 1550. Durante l’occupazione napoleonica venne trasferita a Parigi nel 1799 e riportata in Italia nel 1815.

Raffaello, che stava lavorando alle Stanze Vaticane mentre dipinse quest’opera, era nel pieno della sua maturità artistica. Nei movimenti dei corpi che s’incontrano in un dolce intreccio, così come negli sguardi intensi, che ci lasciano immaginare un dialogo segreto tra le donne, Raffaello sembra fare un omaggio a Leonardo.

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