Il nuoto pop e vincente di Massimiliano Rosolino

Il XXVII Premio Internazionale Fair Play Menarini categoria “Promozione dello Sport” è stato assegnato a Massimiliano Rosolino. Nessuno meglio di lui incarna la figura dell’ambasciatore del nuoto, una disciplina in cui ha saputo vincere, ispirare e lanciare messaggi inclusivi.

La sua vita è un susseguirsi di successi, ma anche di esperienze extra sportive che lo hanno portato a sperimentare ambienti diversi, sempre con allegria, curiosità e un atteggiamento positivo nei confronti del futuro.

Massimiliano Edgar Rosolino nasce a Napoli nel luglio del 1978. Figlio di un padre italiano e una madre australiana, ha trascorso la sua giovinezza tra Italia e Australia, vivendo stili di vita piuttosto differenti. La sua passione per l’acqua, tuttavia, è rimasta costante sia a Napoli che a Sydney.

Rosolino ha dimostrato presto la sua stoffa, ottenendo il primo argento nella specialità dei 200 metri stile libero agli europei giovanili di Pardubice, in Repubblica Ceca. Il primo exploit è del 1994, Massimiliano in quel momento ha 16 anni e più di un indizio fa presagire che ben presto si parlerà di lui. 

L’anno successivo, ai campionati europei giovanili di Ginevra conclude la manifestazione continentale con ben tre ori al collo. Nel 1996 il primo assaggio della competizione a cinque cerchi. Ai giochi olimpici di Atlanta appena maggiorenne si piazza al sesto posto sia nei 200 metri che nei 400 metri stile libero, confermando di essere già una figura influente dello sport italiano.

(Al Bello /Allsport)

Rosolino ha continuato a migliorare negli anni successivi, ottenendo un importante argento nei 200 metri stile libero ai mondiali di Perth nel 1998. Successivamente, prende una decisione coraggiosa e si trasferisce a L’Aquila, dove può vivere a stretto contatto con il suo allenatore e studiare all’università. Lì si dedica anima e corpo agli allenamenti in vista dell’appuntamento clou dell’anno: le Olimpiadi di Sidney.

In Australia, una terra a cui è particolarmente legato, sbaraglia la concorrenza, vince la medaglia d’oro nei 200 metri misti, ottiene il record olimpico e dà vita al cosiddetto boom azzurro. Un fenomeno di crescita progressiva degli sport acquatici, una pietra miliare che fa da traino a tutto il movimento e che dura fino ai giorni nostri anche grazie a lui. 

Da quel momento la sua energia contagia tutti: il nuoto in Italia diventa un fenomeno pop, un ambiente che finisce positivamente sotto i riflettori dei media e viene apprezzato dai tifosi.

“Fair Play significa rispettare le regole, stare al gioco, non lamentarsi – ha dichiarato ai microfoni del Premio Internazionale Fair Play Menarini  – Promuovere lo sport significa promuovere le basi per poter essere un campione. Per poter essere un’eccellenza e vincere un’olimpiade bisogna fare tanti sacrifici. Però per diventare un campione bisogna dedicarsi e dare il buon esempio soprattutto a quelli che hanno meno voglia, perché potrebbero essere loro i campioni del domani.”

Il suo momento magico è continuato nel 2001 ai campionati del mondo di Fukuoka, in Giappone, dove ha ottenuto l’oro nei 200 metri, completando il Grande Slam e conquistando il primo posto in tutte e tre le più grandi manifestazioni di categoria. 

Rosolino poi è riuscito a diventare uno dei protagonisti delle Olimpiadi di Atene 2004, contribuendo a ottenere la prima medaglia olimpica italiana nella staffetta 4×200 stile libero, insieme a Magnini, Brembilla e Cercato. Nonostante gli americani, guidati dal fenomenale Michael Phelps, e gli australiani fossero ritenuti imbattibili, il team ottiene uno storico bronzo.

(Alexander Hassenstein/Bongarts/Getty Images)

La carriera prosegue attraverso una lunga lista di battaglie agonistiche, vissute con determinazione, sacrificio e perseveranza, poi il ritiro nel 2008 e la nuova vita come portabandiera dei valori universali dello sport nel mondo.

Vivace, intraprendente, istrionico e alla continua ricerca di nuove sfide, Rosolino ha iniziato a brillare anche nei nuovi contesti in cui si è cimentato. Ha intrapreso il percorso tecnico come allenatore dei giovani atleti, poi si è dedicato ad un’avventura inedita con il Triathlon, sport di resistenza che combina tre discipline in una, infine l’approdo in TV.

Nel marzo del 2018 la soddisfazione più grande: Il suo nome è stato aggiunto alla Walk of Fame del CONI, la passeggiata della gloria situata al Foro Italico di Roma. Qui, le piastrelle, come succede per le stelle di Hollywood, presentano i nomi delle leggende sportive italiane e certificano che le proprie imprese rimarranno per sempre scolpite nella memoria dei tifosi.

“Fa piacere essere nella walk of fame dello sport italiano. È bello calcare i momenti che ci aiutano per il resto della nostra vita. Ci sono tante gare che per me sono state bellissime e per altri davano meno nell’occhio. La gara olimpica invece la sogni fin da bambino – ha raccontato il fenomeno azzurro sul palco di Fiesole a luglio 2023 – Sei lì per provarci insieme ai nuotatori migliori del mondo. Vincere ti rende uguale agli altri e io le mie carte me le sono giocate tutte quante”.

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