Il benessere passa anche dalla pelle. Che cos’è la dermatite?

La pelle (o cute) è l’organo più esteso del nostro corpo ed è costituito da diversi tessuti. E’ il nostro punto di contatto con il mondo esterno ma, allo stesso tempo, costituisce una vera e propria barriera anatomica. Seppur sottilissima, assolve molte importanti funzioni, tra cui quella di assicurare protezione all’organismo, agendo come nostra prima difesa contro i germi e altri potenziali pericoli ambientali; inoltre, sfruttando la luce solare, la pelle è in grado di sintetizzare la vitamina D. Infine, lo strato di grasso immediatamente sotto la superficie epidermica aiuta a garantire che i fluidi rimangano all’interno del nostro corpo. 

Per dermatite si intende una condizione irritativa e/o infiammatoria della pelle. Prurito, arrossamento e gonfiore sono i principali sintomi delle dermatiti. A causa dei processi infiammatori, specialmente se persistenti, la pelle subisce una serie di cambiamenti che ne inficiano le normali funzioni, in particolare quella di barriera.
Esistono vari tipi di dermatite: vi sono ad esempio le dermatiti da contatto, che possono essere di tipo irritativo o allergico, la dermatite atopica e la dermatite da sfregamento. 

La dermatite irritativa da contatto può essere definita come la risposta cutanea all’esposizione ad un’ampia gamma di agenti ambientali tossici. Le fonti di esposizione più frequenti sono sostanze chimiche “non specificate” quali acqua, detergenti, polvere e sporco.
Una forma molto frequente e particolare di dermatite irritativa da contatto è la dermatite da pannolino, anche nota come eritema da pannolino, che tende a colpire soprattutto bambini tra i 9 e i 12 mesi. L’eritema da pannolino è causato dallo sfregamento della pelle con il pannolino bagnato e sporco, oppure con la pelle stessa del bebè. 

La dermatite atopica è probabilmente la forma di dermatite eczematosa che può arrecare più disagio e creare notevoli problemi di natura psicosociale a chi ne soffre. È una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce dal 10% al 30% dei bambini e dal 2% al 10% degli adulti, caratterizzata da prurito intenso e lesioni eczematose ricorrenti. Sebbene sia probabilmente il risultato di una combinazione di fattori ereditari e di stimoli irritanti che favoriscono la secchezza, l’arrossamento e il prurito della pelle, non si conosce la causa precisa di questa malattia. 

Più comunemente, la dermatite atopica fa la sua prima comparsa nel secondo o terzo mese di vita e, solitamente, va incontro a guarigione spontanea nell’adolescenza.
Nella fase neonatale, la dermatite atopica interessa principalmente il volto (guance, fronte, mento), il collo ed il torace del bambino; nella fase infantile (dai due ai dieci anni di età) compare soprattutto nelle pieghe dei gomiti e delle ginocchia e ai polsi.
Il decorso della malattia è caratterizzato da periodi di miglioramento che si alternano a periodi di “riattivazione” della dermatite. Il miglioramento avviene più di frequente in estate, quando le lesioni eczematose possono lasciare spazio a macchie più chiare, per poi ripresentarsi – di solito – nel periodo più freddo dell’anno o in seguito ad infezioni. In alcuni casi la malattia continua a manifestarsi anche dopo i dieci anni di età, persistendo anche in fase adolescenziale ed in età adulta.
In fase adulta, gli eczemi atopici appaiono soprattutto nella parte superiore del busto e possono manifestarsi anche sotto forma di dermatite nummulare, ovvero lesioni eczematose discoidi o a forma di moneta che possono colpire qualsiasi parte del corpo (ma, normalmente, non il viso o il cuoio capelluto).  

I principali approcci alla gestione e al trattamento delle dermatiti in generale, e dell’eczema atopico in particolare, sono essenzialmente quattro: prevenzione, cura quotidiana della pelle, terapia anti-infiammatoria, e altre modalità complementari. 

La pelle dei soggetti atopici è diffusamente e persistentemente secca, è pertanto fondamentale utilizzare degli accorgimenti per evitare che la secchezza aumenti o che la cute si infetti. La prevenzione si ottiene al meglio cercando di evitare sostanze irritanti ed allergeni e ridurre la secchezza cutanea, principalmente attraverso l’uso quotidiano di creme idratanti o emollienti, fondamentali per la cura quotidiana della pelle. Da evitare sono alcuni fattori ambientali, come il caldo o il freddo eccessivi, il vento e il sudore, che possono provocare ed accentuare secchezza e prurito. È inoltre preferibile utilizzare indumenti di cotone, piuttosto che indossare capi di lana o sintetici direttamente a contatto con la pelle, in quanto questi ultimi potrebbero favorire l’irritazione cutanea. 

Nella terapia antinfiammatoria, le creme a base di cortisonici e gli antistaminici per via orale possono essere indispensabili per il trattamento delle fasi più acute della dermatite. Tuttavia, le dosi e le modalità di somministrazione devono essere indicate necessariamente dal medico. 

Altre modalità complementari potrebbero includere eventuali cambi nella dieta, prescritti da uno specialista, in seguito a specifici test diagnostici. Inoltre, è sempre più evidente che lo stress ossidativo sia coinvolto in numerose malattie della pelle e che le strategie antiossidanti possano servire come metodi efficaci e facili per migliorare queste condizioni, sarà quindi ancora una volta il medico a valutare il caso specifico. 

Per molti anni la dermatite atopica è stata considerata la prima manifestazione di atopia (predisposizione familiare all’ipersensibilizzazione nei confronti degli allergeni ambientali) e lo step iniziale della cosiddetta “marcia atopica”, che può condurre ad asma e rinite allergica.
Il prurito associato alla dermatite atopica è spesso così intenso da interferire con il sonno, le attività quotidiane, lo studio e il lavoro. Al disagio fisico, si associa inoltre quello psicosociale, dovuto agli inestetismi – spesso molto visibili – che questa malattia cronica comporta.

Infine, un’altra dermatite molto comune è la dermatite irritativa da sfregamento, causata da sfregamento prolungato, umidità e contatto con fibre irritanti.
Lo sfregamento si verifica principalmente sulle cosce e sui glutei, ma può anche interessare l’inguine, i piedi, le ascelle, le pieghe della pelle e i capezzoli (durante l’allattamento). Di solito, questo tipo di dermatite si manifesta con un arrossamento ed un’eruzione cutanea lieve ma, nei casi più gravi, può includere anche gonfiore, sanguinamento o la formazione di croste.
Le cause dell’irritazione dovuta allo sfregamento possono essere il sovrappeso, l’allattamento al seno e tutte le attività che combinano sudore e movimenti ripetuti del corpo (come corsa, jogging, ciclismo, canottaggio, aerobica, sollevamento pesi ed esercizio fisico in generale). 

Le dermatiti sono quindi molto più di una banale irritazione della pelle, e possono divenire davvero invalidanti per coloro che ne soffrono. La Mission di RELIFE – la nuova azienda parte del Gruppo Menarini – è di sviluppare un approccio rivoluzionario al trattamento della pelle, basandosi sulla tradizione scientifica d’avanguardia e sugli standard di elevata qualità propri del Gruppo per migliorare la qualità della vita di chi soffre di malattie cutanee.

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