A Firenze Menarini racconta Raffaello con un nuovo Volume d’Arte

Sublime pittore, architetto innovativo e protettore delle antichità, Raffaello Sanzio è uno dei geni indiscussi del Rinascimento in Italia. Proprio a lui è dedicato il volume d’arte Menarini presentato domenica 8 maggio nel cuore del centro storico di Firenze

La chiesa di Santo Stefano al Ponte ha accolto il pubblico con un allestimento speciale ispirato all’illustre urbinate. Suggestive videoproiezioni e le note del pianista Sebastian Emilio Suvini hanno accompagnato il viaggio dei presenti alla riscoperta della figura e dei capolavori di Raffaello. Un’occasione per approfondire sia l’uomo che l’artista, grazie al preziosissimo contributo di esperti del calibro dell’autrice Cristina Acidini e dello storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa.

Che cosa ci vuole per diventare Raffaello? Ci vuole un misto di ingredienti: uno strepitoso talento naturale, una nascita al posto giusto e al momento giusto, un’educazione eccellente e anche un po’ di fortuna.” E’ così che la Dott.ssa Acidini ha aperto il racconto per immagini della vita di questo straordinario pittore. Originario di Urbino, contemporaneo di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, Raffaello si trasferì a Firenze spinto dall’ambizione di conoscere questi artisti eccezionali e di ammirarne dal vivo il talento prodigioso. Qui lavorò soprattutto per facoltosi clienti privati, contribuendo alla forte vivacità culturale della città toscana in quel periodo. Alcune delle sue opere più famose – come la Madonna del Cardellino e i ritratti di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi – risalgono al soggiorno fiorentino di Sanzio; le stesse che, insieme a molte altre, scandiscono la narrazione biografica e professionale di questo ineguagliabile maestro di armonia nel volume d’arte Menarini a lui dedicato. E il legame tra Raffaello e la città di Firenze non finisce qui. 

Un altro dato di cui sono molto fiera è che Firenze è la città al mondo che possiede il maggior numero di dipinti mobili di Raffaello, che si possono ammirare tra la Galleria Palatina e la Galleria degli Uffizi. – ha spiegato la Cristina Acidini, – Visite che vale sempre la pena ripetere anche per chi conosce già questi episodi dell’arte italiana, per trovare una cura per l’anima attraverso la bellezza.

L’eredità di Raffaello non si esaurisce nell’incredibile patrimonio d’arte che ci ha lasciato. Sanzio trasforma il ruolo sociale dell’artista, diventando in prima persona l’esempio di una personalità indipendente che rinuncia alla bottega in senso classico e si mette a capo di una squadra di collaboratori. “Raffaello – ha dichiarato Cristina Acidini – è tra quelli, come Leonardo e Michelangelo, che dialogano con i potenti e credo che questo estenda le sue conseguenze anche al mondo odierno. Cioè, sono questi i personaggi che hanno reso l’artista per sempre un interlocutore di primo piano”. 

Dalle pagine della pubblicazione, dipinti diversi per soggetti e committenza riproducono i tratti peculiari dello stile di Raffaello, che di bellezza non fu solo creatore ma anche appassionato tutore. Non a caso, a Sanzio è legata l’ideazione della carica di prefetto dell’antichità su nomina pontificia: una sorta di soprintendenza ai beni culturali ante litteram a cui Cristina Acidini riserva uno specifico spazio all’interno della trattazione. “All’epoca – ha chiarito l’autrice della monografia – si stava spogliando quanto restava dell’Antica Roma: si fondevano bronzi, si smontavano templi per riutilizzare in modo spregiudicato i pezzi. Raffaello è la prima voce autorevole a ergersi contro il dissennato sfregio delle rovine romane”.

È questa la chiave di lettura con cui un mostro sacro della storia dell’arte lancia tutt’oggi un ponte verso l’attualità e le esigenze del presente di un Paese ricco come nessun altro di tesori culturali. Con il numero su Raffaello, il Gruppo Menarini aggiunge un tassello alla sua prestigiosa collana di monografie.

Noi ci sentiamo parte del nostro Paese, non siamo in una bolla rarefatta. – ha spiegato Lucia Aleotti, azionista e membro del board Menarini, – La nostra missione principale è quella di trovare nuove cure per i malati, investire nella ricerca, aumentare il benessere dei nostri pazienti e dare un contributo in termini di posti di lavoro, di ricchezza e benessere per tutti. Ma siamo anche parte di un contesto che ogni giorno, quando apriamo le finestre, ci parla di arte, di un mondo che ha tante sfaccettature. E’ così che i Volumi d’Arte incarnano il nostro amore per questa parte del nostro Paese.” Volumi che vengono pubblicati dal 1956, e che in anni più recenti sono stati anche reinterpretati con le Menarini Pills of Art, video di pochi minuti su YouTube che guidano gli spettatori alla scoperta dei capolavori dell’arte rinascimentale italiana. I video sono disponibili in otto lingue, ed è stata creata anche  una versione per i più giovani, le Menarini Pills of Art Junior. A livello mondiale, le Pills hanno registrato ad oggi 28 Milioni di visualizzazioni.

Avvicinare all’arte italiana è quindi uno dei capisaldi del Gruppo Menarini, un’impresa unica nel panorama europeo per la longevità e la diversità delle iniziative intraprese. I Volumi d’Arte ne sono la dimostrazione: un progetto che da quasi 70 anni vede il Gruppo in prima fila per preservare e celebrare la cultura italiana, diffondendola sia all’estero che entro i confini nazionali. Perché raccontare i più importanti artisti del nostro Paese, nelle parole di Giovanni Carlo Federico Villa, “vuol dire raccontare la complessità dell’Italia delle cento città, delle tante realtà locali. Narrarle attraverso grandi storici dell’arte, ma anche grandi immagini, vuol dire fare una tutela attiva e far sì che ciascuno di noi diventi il custode non solo della propria memoria, ma anche del proprio territorio”.

 

Videoproiezioni nella chiesa di Santo Stefano al Ponte

Videoproiezioni nella chiesa di Santo Stefano al Ponte

Lucia Aleotti e Giovanni Villa

Lucia Aleotti e Giovanni Villa

Videoproiezioni nella chiesa di Santo Stefano al Ponte

Videoproiezioni nella chiesa di Santo Stefano al Ponte

Eric Cornut, Lucia Aleotti, Cristina Acidini, Giovanni Villa, Alberto Giovanni Aleotti, Carlo Colombini

Eric Cornut, Lucia Aleotti, Cristina Acidini, Giovanni Villa, Alberto Giovanni Aleotti, Carlo Colombini

Videoproiezioni nella chiesa di Santo Stefano al Ponte Lucia Aleotti e Giovanni Villa Videoproiezioni nella chiesa di Santo Stefano al Ponte Eric Cornut, Lucia Aleotti, Cristina Acidini, Giovanni Villa, Alberto Giovanni Aleotti, Carlo Colombini

 

3 risposte a “A Firenze Menarini racconta Raffaello con un nuovo Volume d’Arte”

  1. Una raccolta bellissima, di cui ho diversi volumi, opere ben fatte, ricca iconografia, testi completi e agevoli. Una opera senza dubbio meritoria.

  2. Lodevole iniziativa. Il patrimonio artistico e le bellezze naturali sono il vero tesoro dell’ Italia.

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