“Chi non fuma sta una favola!”: la campagna contro il fumo del Ministero della Salute

Il fumo, attivo e passivo, è tuttora nel nostro paese la principale causa di mortalità e uno dei principali fattori di rischio per la salute. I dati raccolti dal Centro nazionale dipendenza e doping dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano che in Italia, nel 2017, i fumatori hanno raggiunto il 22,3% della popolazione.

Da molti anni, il Ministero della Salute è impegnato in azione mirate – quali interventi normativi, attività di educazione e promozione della salute, sviluppo di metodologie e farmaci – al fine di ottenere una progressiva diminuzione dei consumi dei prodotti del tabacco, il calo dei fumatori e la conseguente riduzione delle gravissime patologie correlate al fumo.

“nel 2017 in Italia
i fumatori sono 11,7 milioni
vale a dire il 22,3% della popolazione”

Danni del fumo, la seconda causa di morte nel mondo

I dati del Centro nazionale dipendenza e doping sono preoccupanti: si calcolano quasi 11,7 milioni di fumatori italiani, con un aumento del numero delle donne fumatrici, che da 4,6 milioni del 2016 sono salite a 5,7 milioni, portando così al minimo mai riscontrato la differenza tra percentuale di uomini (23,9%) e donne (20,8%).

Il fumo non è responsabile solo del tumore al polmone, ma rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, fra cui la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quasi 6 milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo, fra le vittime oltre 600.000 sono non fumatori esposti al fumo passivo.

Metodi per smettere di fumare

Smettere di fumare non è facile, è un percorso difficile che può portare a ricadute e a forte stress. Sebbene molte persone riescano a farcela da sole grazie a una forte motivazione e forza di volontà, molte altre hanno bisogno di un supporto per trattare questa dipendenza.

Negli ultimi anni per aiutare le persone a smettere di fumare sono state rese disponibili terapie sia farmacologiche che psicologiche, che come riportato dalla letteratura medica combinate insieme hanno conseguito i migliori risultati nel tempo.

  • La terapia farmacologica serve per contrastare la dipendenza fisica agendo sui sintomi dell’astinenza.
  • La terapia psicologica ha la finalità di aiutare il paziente ad affrontare i temi legati alle motivazioni che lo spingono a fumare, ai costi e ai benefici dello smettere ecc.

I Centri antifumo

In Italia esistono molti Centri Antifumo per il supporto a persone che vogliono smettere di fumare, afferenti sia al Servizio Sanitario Nazionale – SSN, come strutture ospedaliere e unità sanitarie locali, che al privato sociale, ad esempio Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – LILT.

Dati scientifici hanno dimostrato che tra coloro che hanno tentato di smettere, la probabilità di successo è 5 volte maggiore se si ricorre all’aiuto del medico o se il fumatore si rivolge ai Centri Antifumo.

Nel 2017 risultano attivi 366 CAF, di cui 307 presso strutture del SSN (ospedali e ASL),  56 presso la LILT e 3 presso altri enti del privato sociale. Le informazioni sui Centri Antifumo possono essere richieste anche al Telefono verde contro il fumo.

Il Telefono verde contro il fumo

Il Telefono verde contro il Fumo è un servizio che svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno del tabagismo. È un servizio nazionale, anonimo e gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00.

Durante il colloquio telefonico, condotto da professionisti, vengono fornite le informazioni sulle terapie e i metodi per smettere di fumare, sui Centri Antifumo, sulla legislazione relativa al fumo di tabacco e sulle attività realizzate dall’OssFAD – Istituto Superiore della Sanità.

Il numero del Telefono verde contro il Fumo è stato inserito su tutti i pacchetti di sigarette e tabacco da arrotolare: questo ha portato un forte incremento delle telefonate, che sono passate dalle 500 nel 2014 alle circa 15.000 nel 2017; con una maggioranza maschile e un’età compresa tra i 46 e i 55 anni.

I servizi del Telefono Verde contro il Fumo (TVF) 800 554088 sono riconosciuti a livello nazionale e internazionale quali strumenti efficaci per facilitare l’accesso alle informazioni e ai servizi.

Guarda la campagna 2018 contro il tabagismo del Ministero della Salute.

 

6 risposte a ““Chi non fuma sta una favola!”: la campagna contro il fumo del Ministero della Salute”

  1. E tutto vero quello che qui è scritto io ci sono riuscito da solo quindi è possibile con determinazione e forza di volontà (fumavo quasi due pacchetti di sigarette al giorno ) tanti auguri per chi intraprendera questa ottima scelta.

  2. È vero!!!! Dalla dipendenza del fumo si può uscire, basta avere la voglia di farlo. Io sono uscito, senza problemi, quando ho preso coscienza del male che mi facevo.

  3. Ho smesso tanti anni fa con l’agopuntura e con la forza di volonta’.È stato difficile ma mi sono reso conto del male che mi ero fatto per tanti anni.

  4. Ho smesso nel Luglio 2012, fumavo 30 sigarette al giorno e provavo disgusto fisico. Per mia fortuna non ho fatto nessuna fatica tanto ero stufo, Penso che ogni fumatore che voglia smettere debba costruirsi una sua personale strategia, Un incoraggiamento a tutti quelli che ci vogliono provare: smettere è facile, basta farlo. FORZA!!!

  5. Mio marito aveva il morbillo di,, Burger credo si scriva così ho deciso di smettere di fumare e abbiamo gettato le sigarette nella pattumiera Abbiamo smesso di fumare. Però io ho smesso, mentre mio marito ha continuato di nascosto.Lui è morto nel 1993,=Io per ora sono qui

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