Menarini: storia di una ricercatrice italiana non in fuga
Questa è la storia di Anna, una delle nostre ricercatrici del Gruppo Menarini, precisamente di Menarini Silicon Biosystems, leader nell’analisi e selezione delle cellule rare nei liquidi biologici per individuare terapie personalizzate.
All’interno della sua carriera lavorativa, due anni e mezzo fa, ha accettato la nostra proposta di trasferirsi a Singapore per seguire da vicino un progetto sulla diagnosi prenatale non invasiva legato alla piattaforma DEPArray. Dopo questa esperienza, ritornerà in Italia carica di passione e con un ricco background internazionale!
A Singapore con il DEPArray di Menarini Silicon Biosystems
Laureata a Ferrara in biotecnologie farmaceutiche, Anna è stata assunta subito dopo la laurea da Silicon Biosystem acquisita da Menarini nel 2013. E dopo 4 anni è iniziata la sua avventura dall’altra parte del mondo con il DEPArray.
DEPArray è uno strumento di Menarini Silicon Biosystems capace di individuare e isolare cellule fetali nel sangue materno ed anche cellule tumorali circolanti per studiare eventuali cure personalizzate.
«Dopo 4 anni, mi è stato chiesto se volevo trasferirmi a Singapore per seguire un progetto che prevedeva l’applicazione di questa tecnologia alla diagnosi prenatale non invasiva.
Ho accettato, anche perché come donna mi stava a cuore il tema», spiega con la grinta di chi sa che se va tutto bene, la temuta amniocentesi potrà essere sostituita da un semplice prelievo del sangue.
La tecnologia DEPArray: l’Amniocentesi potrebbe andare in pensione!
Grazie alla tecnologia DEPArray è possibile isolare e analizzare le cellule singolarmente – mantenendole vive e capaci di riprodursi – e di conseguenza individuare quasi 85 malattie genetiche. Il DEPArray è il primo al mondo in grado di fare questa operazione.
A partire già dalla decima settimana di gravidanza, attraverso l’analisi del DNA fetale, circolante nel sangue materno, si potrà controllare se sono presenti alcune tra le anomalie cromosomiche più diffuse.
Richiede solo un semplice prelievo di circa 20 ml di sangue materno e ha una altissima “attendibilità”; ma soprattutto grazie a questo test sempre meno donne dovrebbero sottoporsi a esami invasivi come amniocentesi e villocentesi.
Menarini: La storia di una ricercatrice italiana non in fuga
Per adesso nella vita di Anna ci sono intere giornate (che si concludono a sera tardi) a processare i campioni di sangue di donne in gravidanza per isolare le cellule fetali.
«Ci credo molto, altrimenti non avrei speso tre anni della mia vita qua, però sono anche cauta, perché per ora è ancora ricerca e il passaggio tra ricerca e diagnosi non è sempre così immediato e facile».
A novembre ritornerà in Italia, dopo quasi tre anni di ricerca, di campioni e di amici, in una realtà ricca per il melting pot di culture diverse che coesistono lungo gli stessi km. Un bagaglio e una formazione che il Gruppo Menarini spera di poter dare a molti dei suoi giovani dipendenti.
«Voglio portare in Italia le conoscenze acquisite, continuando la mia ricerca. Fortunatamente ho un’azienda che investe su di me e mi consente di farlo. Altrimenti non sarebbe stato possibile.»
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Complimenti e congratulazioni alla ricercatrice ed all’azienda. Ricerca inportantissima .
Complimenti !
Grazie x il vostro Impegno!!
X fortuna che ci sono persone che credono in questo paese…..nonostante molti italiani non Apprezzino il lavoro di chi crede nell’ Italia e guardino più “l’ erba del Vicino”!
In bocca al lupo dott Anna anche se direi che la fuga di cervello per tre anni è stata compiuta, comprendo la necessità di scambiare conoscenze ed esperienze con gli altri ma sempre perché l’Italia non ti ha offerto simil opportunità qui! Sono biologa e comprendo i tuoi sacrifici! Sono mamma e ho dovuto sottopormi all’amniocentesi x entrambe le gravidanze x cui so con quale animo di fa se si conoscono i rischi abortivi connessi. Non sottovalutiamo i sacrifici di giovani che all’estero vanno lasciando qui i loro affetti, grazie x il tuo impegno, spero che al rientro il tuo bagaglio culturale possa essere utile anche x ricerca oncologica, che pure ne ha tanto bisogno !
Una di quelle notizie ,che infondono fiducia,preconizzando un futuro più roseo per le nostre giovani eccellenze.Solo imprenditori illuminati ,ed aziende che antepongono prima il proprio paese alla imperante globalizzazione,possono impedire che i nostri giovani talenti fuggano ,da una realta’ italiana avvelenata dal nepotismo e familiarismo più esasperato,e da una classe politica che pensa solo ad auto replicarsi come cellule maligne impazzite,e con un solo fine ,quello di saccheggiare e depauperare le risorse della nazione.Ora ha trovato un altro remunerativo alibi :la immigrazione e l’accoglienza di bibliche migrazioni e snaturare il tessuto sociale,culturale,religioso delle varie realtà regionali di un popolo,nulla chiedendo in doveri e rispetto di quello esistente.a
Bellissimo progetto. Spero che nel futuro italiano ci sia più attenzione a tutti questi cervelli in fuga. Abbiamo ragazzi d’oro che costringiamo a scappare x un futuro migliore. Che peccato…..
Nonostante tutto quello che si legge di negativo a riguardo del nostro Paese, almeno in questo articolo c’è uno spiraglio di positività.
Forza Menarini… adoperati per progredire in campo scientifico ed investi nei nostri giovani ricercatori. Dare alternative diagnostiche non invasive in campo ostetrico e permettere con un semplice prelievo di rilevare processi tumorali in fase iniziale sono obiettivi fondamentali , per una medicina preventiva con la M maiuscola.
Buon lavoro. ..a tutti voi.
brava Anna continua
Bellissima storia che vorremmo fosse realtà per molti altri giovani ricercatori e in generale per quanti dedicano gli anni migliori perché altri abbiamo una vita migliore…
Dovete essere fiero di far parte di un gruppo eccezionale. Fatevi sempre a comunque rispettare . Anche solo perché siete di FIRENZE. Per me sarebbe un sogno poter lavorare in un gruppo come il vostro siatene fieri .
Sono un.ostetrica e sarei interessata a seguire l.evoluzione di questa ricerca
Bellissimo impegno il tuo io ho avuto l’ esperienza dell’amniocentesi per due volte e la seconda volta ho abortito. Purtroppo dovevo farlo perché la prima gravidanza era andata male il feto presentava delle alterazioni microsomiche.
Si potrebbe usare questa diagnostica per la prevenzione e/o la diagnosi precoce di qualsiasi tumore , con una tipizzazione specifica allo scopo di individuarne la sede e indirizzare verso una diagnostica strumentale specifica , per un eventuale intervento chirurgico,che ridurrebbe costi e rischi per i pazienti? E per il monitoraggio della patologia oncologica?
Grazie ala sua dedizione, e a quella di ricercatori come lei, che si possono combattere, e vincere ,le battaglie per la vita!
Buongiorno anch’io ho fatto l’amniocentesi nel 2005 e ho avuto paura e ansia pertanto sono contenta e ammiro la dott.ssa ricercatrice che sta dedicando passione e amore per una giusta causa. Saluti Fabiola.
Complimenti per tutto il suo splendido percorso, dottoressa Anna. E’ stupendo riuscire a svolgere il proprio lavoro. e nel contempo donare speranza a tanta gente che soffre, finora, senza speranza di guarigione.Grazie a Lei e alla grande azienda che le ha dato questa opportunità un augurio di ogni bene e prosperità. In un’epoca in cui tante ditte sfruttano a più non posso i fondi dello stato con mobilità e cassaintegrazione, Menarini ha nobilmente dato la possibilità ad Anna di aggiungere il proprio nome nell’elenco dei grandi scienziati di tutti i tempi. Antonio
Complimenti per tutto il suo splendido percorso dottoressa Anna. È stupendo riuscire a svolgere il proprio lavoro e nel contempo donare speranza a tanta gente che soffre, finora, senza una speranza di guarigione.Grazie a Lei e alla grande azienda che le ha dato questa opportunità un augurio di ogni bene e prosperità. In un’epoca in cui tante ditte sfruttano a più non posso i fondi dello stato con mobilità e cassaintegrazione, Menarini ha nobilmente dato la possibilità ad Anna di aggiungere il proprio nome nell’elenco dei grandi scienziati di tutti i tempi.
Complimenti alla ricercatrice….bravissima una donna col cuore io lo fatta sia villocentesi che amniocentesi…ed brutto xke stai semrpe col palpito al cuore…invece se sarebbe possibile abolire il prelievo dei villi coriali via placenta sarebbe molto piu alla mano tramite un semplice analisi al sangue…e penso che nessuno farebbe più il bitest…Ma tutti la amniocentesi….
Complimenti …..la ricerca è importantissima e i ns politici dovrebbero avere un occhio di riguardo
L’augurio per te di ottenere i tanto desiderati risultati, per tutte le mamme in attesa tecniche meno invasive e per l’umanità la realizzazione di strumenti capaci di captare le cellule tumorali nella fase di formazione
Congratulazioni vivissime per il suo lavoro: continui, la supplico, a lavorare con lo stesso impegno per noi donne, ne abbiamo un gran bisogno !