Menarini Pills of Art: Santa Maria Maddalena di Perugino

All’interno di Palazzo Pitti, Olivera Stojovic ci guida alla scoperta di un’opera minore del Perugino, delicato esempio di femminilità e bellezza: Santa Maria Maddalena.

Si tratta di un olio su tavola di ridotte dimensioni (misura 47×34 cm), raffigurante una Maria Maddalena moderna, non sofferente.

La figura è rivolta di tre quarti e sembra comparire dalle tenebre. Lo sfondo è infatti cupo, in contrasto con i colori chiari e rosacei del volto della donna. I capelli, incorniciati da una sottile aureola, sono scuri e mossi e cadono delicatamente sulle spalle. Lo sguardo è rivolto verso il basso e il volto leggermente inclinato.

Questa postura è in contrasto con la consueta raffigurazione della santa, spesso ritratta sofferente. In questo quadro, invece, l’osservatore rimane piacevolmente sorpreso dal senso di calma e pacatezza che riflette la figura, accentuato anche dalle mani, poggiate l’una sopra l’altra, come se fosse in attesa.

L’identità “sacra” della donna è identificabile dalla scritta dorata sullo scollo dell’elegante veste, alla moda e dai colori rosso e verde, simboli di amore e penitenza. Il corpo è avvolto da una scura pelliccia, che lascia però in vista l’incarnato della donna.

Pietro Vannucci si servì di una modella vera per la realizzazione di questo dipinto: sua moglie Chiara Fancelli, figlia dell’architetto Luca Fancelli, allievo del Brunelleschi che contribuì alla realizzazione di Palazzo Pitti, dove l’opera è oggi conservata. Le nozze nel 1493 tra il Perugino e la Fancelli sono un importante riferimento per stabilire il momento in cui l’artista eseguì il dipinto, di cui non sono stati rintracciati documenti nemmeno sullo stesso committente.

La raffinatezza di questo dipinto, un ibrido tra pittura sacra e ritrattistica, lo rende un piccolo gioiello della pittura rinascimentale.

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