Menarini Pills of Art: Raffaello e la Madonna della Seggiola

Dipinto tra i più copiati e ammirati della pittura del Rinascimento italiano e custodito nella bellissima la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.

Collezione medicea fin dalla prima metà del Cinquecento, fu eseguito intorno al 1514 su richiesta probabilmente di Papa Leone X e, si narra, fosse ispirato a una contadina che cullava il suo bambino: ancora non avete indovinato?

Stiamo parlando della Madonna della Seggiola, protagonista del nuovo video di Menarini Pills of Art. A farci da guida, in questo viaggio alla scoperta della pittura di Raffaello, ci sarà Giovanni Matteo Guidetti, expert in Florentine art.

Umanità, santità e grazia: la Madonna della Seggiola


Famoso per le piccole dimensioni e il gran numero di dettagli presenti (e anche la complessità della scena), la Madonna della Seggiola ebbe diverse locazioni degne di nota, come la camera da letto del Gran Principe Ferdinando, Parigi, a causa dei furti per mano di Napoleone tra il 1799 e il 1815, prima di giungere infine alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze, nel 1882.

Menarini Pills of Art: Raffaello

Secondo una tradizione, Raffaello realizzò quest’opera mentre si trovava in viaggio verso Velletri, attratto dalla scena di una giovane contadina intenta a cullare il proprio figlio. La naturalezza dell’atto e l’amore reso evidente dall’abbraccio tra la madre e il bambino fu da ispirazione per la posizione delle tre figure.

I personaggi ritratti nell’opera sono Maria, Gesù e a destra il piccolo Giovanni Battista. La prima è seduta su una sedia nell’atto di abbracciare suo figlio, con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. La sedia – che dà il nome al dipinto, di tipo camerale – è leggermente inclinata all’indietro, quasi a voler suggerire l’effetto del dondolio del cullare.

I dettagli e i colori, estremamente curati, ne fanno un’opera di grande ricercatezza formale, “indubbiamente uno dei maggiori capolavori dell’arte rinascimentale”.

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41 risposte a “Menarini Pills of Art: Raffaello e la Madonna della Seggiola”

    • Condivido il suo pensiero! Era da anni che volevo guardare questo dipinto dal vivo e, quando finalmente a gennaio è successo, la tenerezza che ispira mi ha commosso fino alle lacrime (e non mi vergogno a raccontarlo!)

  1. Ne ho una copia dei primi del 900 in camera da letto. Dolcissima immagine che ispira la serenità che solo una madre può donare al suo bambino.

    • io ne ho una bellissima copia in camera da letto, che posso ammirare, illudendosi di essere a Firenze di fronte ad uni dei capolavori di Raffaello. Ernesto Boldi

  2. Eccezionale dipinto di Raffaello per la forma, i colori e il soggetto. Opera universalmente nota e tra le più belle del grande Maestro.

  3. LO sguardo rivolto verso lo spettatore induce una partecipazione emotiva verso il dipinto che mostra una Madre teneramente abbracciata a suo figlio.
    Come nel precedente Tondo Doni il gomito del bimbo è perno della composizione che include una poltrona e un piccolo Giovanni Battista, compagno di giochi e sicuro riferimento all’infanzia di Gesù. La Madonna è di certo raffigurata come parte di realtà vera, una mamma che si stringe al petto il suo bambino. Non è idealizzata, è umanamente dipinta in tutta la sua bellezza.

  4. Il mio concittadino, urbinate, di nome Raffaello merita soltanto applausi. È stata semplicemente straordinario e la Madonna della Seggiola lo consacra.

    • Uno dei massimi capolavori del genio di Urbino, per fascino delle figure rappresentate, bellezza e ricchezza dei particolari, assoluto splendore formale.

      • Io raccolsi e conservo la rivista di *minuti Menarini” che considerai e considero una grande opera. sono un medico ormai giovane adulto di 89 a congratulazioni
        . Bravi.

  5. Una piccolissima riproduzione del capolavoro dell’Urbinate è a capoletto nella stanza dei miei genitori, che l’hanno ricevuta in dono in occasione del loro matrimonio, sessanta anni fa. Presenza familiare dunque, e simbolo – per me – di dedizione, di rispetto, di reciproco sostegno, di empatia: in una parola simbolo dell’amore che ha unito i miei genitori.

  6. stupendo capolavoro,grazie ha questi grandi maestri,mi sento orgoglioso di essere italiano.Bravi per come ci spiegate le opere

  7. Secondo me una tale perfezione, non solo nella rappresentazione dell’amore materno, ma pure nella bellezza dei volti così espressivi, la profondità di campo, che è una caratteristica delle foto di qualità, e che i pittori di quella elevatura forse conoscevano già; era accompagnata dalla mano “dell’ONNIPOTENTE”, che non solo lo ha ispiarato, ma di sicuro è stato merito SUO tutto quel genio.

    • Ho amato l arte da quando ero ragazzetta che a causa della mia curiosità mi portò a visitare il primo Museo in Milano che tutt ora continua… Grazie a voi per seguirvi ..

    • Tenero abbraccio, sguardo potente, lungimirante. Contiene e promana tutto l’amore custode e senziente del sacro principio trasformativo, da imago dolcemente umana traslera’ i tempi divenendo “LA MADRE” Archetipo del DIVIN AMORE. Altresì lo sguardo del bimbo è simbiotico Ella lo plasma né è l’artefice consapevole che non vi è altra scelta neppure per il Divino che donandosi all’umano ne diviene padre, figlio, sposo, condividendone Bene e Male. Ella ha creduto nella Bellezza dello Spirito, lo Spirito Divino a Lei si è affidato.

  8. E IL MIO CAPEZZALE,UN PARTICOLARE DEL VOLTO DELLA MADONNA E DEL BAMBINO DELLA MADONNA DELLA SEGGIOLA ,QUADRO AD OLIO CHE HO DIPINTO DA RAGAZZO NEGLI ANNI 70 ASSIEME AD UNA SERIE DI MADONNE DI TUTTE LE RAZZE UMANE TRA CUI UNA MADONNA VENUSIANA

  9. Buongiorno grazie per i video
    Nn avrei visto questo dipinto
    con gli stessi occhi …spiegazione abbinamento colori fantastica

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