In Italia quasi un farmaco su due, tra quelli prescritti in età pediatrica, è un antibiotico. E la percentuale che ne indica il consumo almeno una volta l’anno si attesta al 38%. Dati preoccupanti che evidenziano la cattiva abitudine di usare con fin troppa leggerezza questa importante classe di farmaci nei più piccoli.

Nasce da questo presupposto la campagna I Consigli di Mio, Mia e Meo: insieme per un corretto uso dell’antibiotico lanciata dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), con il supporto non condizionante di Menarini.

Menarini: il nostro sostegno per prenderci cura della salute dei più piccoli

L’antibioticoresistenza, o semplicemente la resistenza agli antibiotici, è un fenomeno per il quale un batterio risulta resistente all’attività di un farmaco antimicrobico; e una delle principali cause di questa tendenza è un uso improprio degli antibiotici.

Menarini presta grande attenzione all’uso corretto degli antibiotici e al problema di quei batteri che “imparano a sconfiggere” l’antibiotico che il paziente sta assumendo; i batteri sopravvissuti a un antibiotico infatti possono “insegnare” ai propri “figli” o “parenti” a riconoscere quell’antibiotico e a resistergli; per cui è necessario usarli solo in caso di reale necessità secondo il parere clinico del proprio medico curante seguendo con attenzione nei modi, nei tempi e nella durata il trattamento prescritto.

Per questo motivo, Menarini ha deciso di sostenere il progetto della FIMP. «È per noi un grande onore supportare i pediatri di famiglia in questa nuova campagna educazionale sull’antibioticoresistenza – ha commentato Germano D’Amore, direttore di Menarini Farma Etico Italia. «Menarini è da sempre impegnata non solo nella messa a punto di nuove ed efficaci cure mediche ma anche nell’informazione a 360 gradi di una corretta cultura della salute e della prevenzione in linea con le priorità del sistema sanitario».

L’importanza di educare all’uso corretto dei farmaci

Lo scorso anno, come sottolineato dal presidente nazionale della FIMP Paolo Biasci, gli antibiotici utilizzati dei bambini residenti in Italia sono stati il 38%*. Questi dati ci collocano ai primi posti in Europa, nonostante un lieve calo dei consumi registrato negli ultimissimi anni.

FIMP ha perciò deciso di avviare un progetto nazionale che vuole sensibilizzare milioni di famiglie grazie all’aiuto di tre simpatiche mascotte: Mio, Mia e Meo. Nelle prossime settimane verranno distribuiti negli studi dei pediatri di famiglia opuscoli e flyer con informazioni utili che derivano dalle evidenze scientifiche.

La campagna, oltre a prevedere flyers e opuscoli per le famiglie e i bambini (negli ambulatori pediatrici), prevede una parte social-media con pagina web dedicata all’interno della pagina ufficiale FIMP, una pagina Facebook ed una pagina dedicata all’interno dell’APP FImp “MyPed”.

«Attraverso materiale informativo semplice, accattivante e piacevole vogliamo combattere l’uso improprio e l’assunzione errata/scorretta degli antibiotici per salvaguardare il nostro Paese dall’aumento del fenomeno dell’antibiotico-resistenza. – ha spiegato il segretario nazionale alle attività scientifiche della FIMP, Mattia Doria – Si tratta di una delle principali conseguenze negative legate all’eccessivo uso di questi farmaci e solo apparentemente poco rilevante nell’ambito delle cure pediatriche. È un problema in forte crescita in tutto il mondo che può portare al rischio di non riuscire più a curare con efficacia le malattie batteriche, soprattutto quelle più gravi».

«In particolare raccomandiamo ai genitori di non auto-prescriversi le cure antibiotiche e a rispettare sempre le modalità e le dosi di somministrazione indicati dal pediatra – sottolinea Teresa Cazzato, membro del board scientifico FIMP. La campagna però vuole, al tempo stesso, sensibilizzare anche il personale medico. Nei bambini infatti circa l’80% delle infezioni è di origine virale. Tuttavia l’antibiotico viene impiegato in otto casi su dieci. Questo contribuisce a determinare un aumento esponenziale delle resistenze batteriche con conseguente fallimento terapeutico».

*in riferimento al numero di pazienti trattati almeno con un antibiotico su 100 pazienti

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