Un tetto per continuare a sognare grazie a Menarini, a Firenze

27 marzo ore 11… Abbiamo consegnato le chiavi delle ultime 7 case! Sono in tutto 10, situate tutte in via Rocca Tedalda, e ristrutturate nei minimi dettagli: sono stati messi a norma gli impianti elettrici, meccanici e termo-sanitari, rinnovati i rivestimenti nelle cucine e gli infissi, e sostituite le caldaie grazie a Casa Spa.

Alla presenza del vicesindaco di Firenze Dario Nardella, del vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, del presidente della commissione politiche sociosanitarie Maurizio Sguanci e del presidente di Casa Spa Luca Talluri e naturalmente alla presenza del nostro presidente e del vicepresidente del Gruppo Menarini, Lucia Aleotti e Alberto Giovanni Aleotti, le sette famiglie, inserite nella graduatoria sociale e in quella per la riserva sfrattati, sono entrate in possesso delle loro nuove case.

“La casa è un bene prezioso e non c’è gioia più grande che vivere giornate come oggi per chi amministra la cosa pubblica – ha sottolineato il vicesindaco Nardella. Grazie al contributo economico di Menarini oggi diamo una risposta risolutiva a sette nuclei familiari, che si aggiungono ai tre cui il sindaco Renzi ha consegnato altrettanti alloggi lo scorso 18 gennaio.

Ringrazio Lucia e Alberto Giovanni Aleotti per questa operazione profondamente innovativa di sinergia fra pubblico e privato, che mi auguro possa essere accolta anche da altre aziende. Questa è l’ulteriore testimonianza dell’impegno sociale di una realtà industriale importante come il Gruppo Menarini, che da tempo collabora con l’Amministrazione Comunale su tanti progetti.”

In un momento di crisi come questo, il nostro Gruppo ha sentito tutta la responsabilità e l’impegno di aiutare queste famiglie, che non sono più in grado di pagare l’affitto a causa delle difficoltà economiche dovute alla perdita del lavoro.

“Oggi – ha detto Lucia Aleotti – in particolare siamo molto felici di poter ultimare la consegna di questi alloggi ristrutturati, e che sono accessibili ed attrezzati anche per soggetti con disabilità.”

L’emozione era davvero tanta, e anche la consapevolezza che si donava qualcosa anche di più importante… la possibilità di continuare a sognare.

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