Jet lag e sonno disturbato: come dormire bene anche in vacanza

I viaggi sono emozionanti in quanto ci portano lontano dalla routine quotidiana e da ciò che per noi è familiare in termini di abitudini e cultura. 

Spesso le vacanze più lunghe vengono messe in programma nel periodo estivo, quando gli spazi di libertà dal lavoro aumentano.

Tuttavia, quando si scelgono mete lontane, possono sorgere dei disagi legati all’adattamento biologico dell’organismo al nuovo fuso orario.

Tra questi vi è il jet lag, un disturbo temporaneo del sonno causato dal rapido transito attraverso fusi orari diversi, un fenomeno che si verifica principalmente negli spostamenti aerei intercontinentali. Il corpo in quelle situazioni richiede tempo per adattarsi ai nuovi ritmi, causando sintomi come affaticamento, difficoltà a dormire e irritabilità.

Nel caso di un viaggio in cui si attraversino 3 o più fusi orari, i sintomi legati al jet lag possono essere particolarmente intensi e si renderanno necessari alcuni giorni per ritrovare l’ equilibrio. I sintomi di questo malessere includono problemi che possono avere un  impatto più o meno forte sulla vita delle persone: insonnia, sonnolenza durante il giorno e altri sintomi come mal di testa, difficoltà di concentrazione, disturbi gastrointestinali, mancanza di appetito e una sensazione generale di stanchezza.

L’intensità del jet lag dipende anche dal numero di fusi orari attraversati, ma, a parità di essi, è una condizione influenzata da diverse caratteristiche individuali come l’età, la durata media del sonno notturno e il cronotipo, che indica la predisposizione di una persona ad essere serale (“gufo”) o mattiniera (“allodola”).

 

Di solito, i viaggi verso est, dove è necessario adattarsi al fuso orario di arrivo, sono i più difficili da tollerare, specialmente per le persone che hanno la tendenza a coricarsi più tardi la sera. 

La fatica da viaggio però si può mitigare. Affinché una vacanza rimanga un momento di relax e distensione, può essere utile ricorrere ad alcuni rimedi. Il modo migliore di combattere il jet lag è quello di abituarsi gradualmente, cioè prevedere che il proprio organismo si debba ambientare pian piano ai nuovi orari del luogo di destinazione. 

Nei giorni precedenti alla partenza è importante riposare con regolarità, cercando di non affaticarsi troppo, evitando privazioni di sonno. 

Per un viaggio verso est è consigliabile anticipare i ritmi biologici. È utile andare a dormire presto prima del viaggio, esporsi alla luce del mattino, proteggersi dalla luce serale e considerare qualche altro rimedio, come, ad esempio,  la melatonina. Per un viaggio verso ovest è meglio ritardare il sonno, esporsi alla luce serale e proteggersi al mattino per regolare il ritmo circadiano. 

Durante i voli che vanno da est verso ovest inoltre è indicato rimanere svegli e prendere luce fino all’arrivo, specialmente se il trasferimento si svolge nelle ore diurne. 

Viceversa nei viaggi che vanno da ovest verso est è consigliabile dormire quanto più possibile, magari utilizzando dispositivi come i tappi per le orecchie, le cuffie, la mascherina per gli occhi e tutto quello che serve per isolarsi da ciò che può alterare il riposo.

Mantenere i ritmi di esposizione alla luce una volta arrivati a destinazione è altrettanto importante. Infine, prima, durante e dopo il volo l’idratazione assume un ruolo chiave. Evitare una quantità eccessiva di caffeina e alcol aiuterà a non soffrire di disidratazione e di conseguenza a non avere ulteriori disturbi durante il sonno.

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