«Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire», la celebre frase di Calvino esemplifica non solo la definizione di classico letterario, ma è perfettamente estendibile a qualsiasi opera d’arte sopravvissuta al filtro naturale del tempo.
Grazie alle pubblicazioni di Minuti Edizione Arte le correnti e gli artisti continuano a parlarci attraverso le loro opere più rappresentative, quelle che hanno dato vita al nostro patrimonio culturale, formandoci come esseri umani ed esseri pensanti.
Minuti Menarini è una realtà unica nel panorama editoriale italiano, capace di celebrare il legame profondo tra medicina e umanesimo, grazie alle edizioni Arte e Scienza. Questo approccio interdisciplinare riflette appieno la filosofia di Menarini, che da sempre riconosce l’importanza del rigore scientifico e della sensibilità artistica per l’essere umano.
Il n. 414 della rivista Minuti Edizione Arte ci accompagna in un viaggio verso l’inconscio, dagli albori del Surrealismo – a cavallo tra le due guerre mondiali – fino ai giorni nostri.
Le origini e la diffusione del Surrealismo
Il 15 ottobre 1924 segna un momento cruciale nella storia dell’arte moderna: la pubblicazione del Manifeste du Surréalisme da parte del poeta francese André Breton.
«L’immaginazione non è altro che la rivelazione di ciò che siamo, della nostra stessa sostanza, che è sogno, purezza, energia e libertà», scrive Breton, definendo così l’essenza di un movimento che si propone di dar voce alle forze della fantasia, del sogno e dell’inconscio. Il manifesto definisce il Surrealismo come automatismo psichico puro, svincolato dal controllo della ragione e da qualsiasi preoccupazione estetica o morale.
La forza del Surrealismo sta nel suo linguaggio artistico inedito, che sfida le convenzioni tradizionali attraverso l’accostamento di elementi apparentemente incongrui. Le opere surrealiste danno vita a realtà oniriche che trascendono le leggi della fisica e della logica, le tecniche del collage e del frottage diventano così strumenti per dare forma tangibile alle visioni dell’inconscio.
A differenza dei dadaisti, che esprimevano soprattutto disillusione e nichilismo, Breton e i suoi compagni – tra cui i poeti Paul Éluard, Philippe Soupault, Louis Aragon, Benjamin Péret e i pittori Max Ernst, Yves Tanguy, Hans-Jean Arp, Joan Miró – credono nella possibilità di un futuro migliore e mettono la loro arte a disposizione del cambiamento sociale.
L’influenza del Surrealismo si estende oltre i confini francesi, trovando terreno fertile in diversi Paesi e forme di espressione. In Sud America, il poeta cileno Pablo Neruda ne viene profondamente influenzato, come dimostra la sua opera Residencia en la tierra; in Italia, Tommaso Landolfi inserisce elementi surreali nei suoi racconti; mentre, in Belgio, René Magritte incorpora i principi e le tecniche propri del movimento non solo nelle sue opere pittoriche, ma anche nei suoi scritti teorici e poetici.
Tra il 1931 e il 1932, il movimento raggiunge gli Stati Uniti attraverso le esposizioni di Dalí, Masson, Man-Ray, De Chirico e Picasso, influenzando profondamente le successive generazioni di artisti americani.
Il viaggio verso l’inconscio e l’opposizione
I surrealisti si pongono l’ambizioso obiettivo di esprimere le forze interiori dell’uomo, situate nella parte più profonda e inaccessibile della mente: l’inconscio. Fin dall’infanzia, infatti, l’uomo è condizionato da regole e comportamenti sociali che prioritizzano la ragione e l’ordine, reprimendo così l’inconscio, che riemerge attraverso i sogni. I surrealisti vogliono eliminare la barriera che separa la veglia dal sonno e liberare l’inconscio attraverso sequenze di parole che si susseguono senza un ordine logico – la cosiddetta scrittura automatica – e immagini popolate da esseri fantastici.
«Rendere schiava l’immaginazione […] è la più grande sciocchezza», proclama Breton nel Manifesto del movimento: il Surrealismo si propone infatti come forza liberatrice, capace di trasformare radicalmente la percezione della realtà attraverso tecniche innovative che danno forma concreta all’inconscio.
Il Surrealismo si è affermato come una vera e propria rivoluzione del pensiero, con l’intento di liberare l’uomo dai vincoli imposti dalla società razionalista. Minuti Edizione Arte ci ricorda come questo movimento non sia un capitolo relegato alla storia dell’arte, ma sia una corrente vitale che continua a mettere in discussione le nostre percezioni.
In un’epoca digitale dominata dalla razionalità tecnologica, il messaggio surrealista risulta sorprendentemente attuale e necessario: al di là delle apparenze e delle convenzioni, esiste un mondo interiore ricco e complesso tutto da esplorare.
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