Tra le pagine del numero 415 di Minuti Edizione Arte, la rivista curata da Fondazione Menarini, prende forma il ritratto di una delle figure più affascinanti e complesse dell’antichità: Cleopatra VII. Ultima regina dell’Egitto tolemaico, protagonista di alleanze strategiche, intrighi di potere e leggende immortali, Cleopatra è molto più di un nome scolpito nei manuali di storia: è un simbolo, una presenza che attraversa i secoli con il peso del mito e la forza della realtà.
Nata ad Alessandria intorno al 69 a.C., ultima discendente della dinastia tolemaica (di origini greco-macedoni), Cleopatra cresce in un Egitto profondamente ellenizzato, dove la cultura greca convive con le antiche tradizioni faraoniche. Come i suoi predecessori, si dichiara erede diretta dei Faraoni e adotta riti e simboli dell’antico Egitto, fino a farsi raffigurare in abiti tradizionali e a sposare il fratello, secondo le consuetudini reali locali.
Ma Cleopatra è anche figlia del suo tempo: colta, politicamente lucida e consapevole delle dinamiche internazionali. Parla più lingue, conosce la filosofia e la retorica, governa non come simbolo, ma come sovrana attiva e determinata.
Regina tra due mondi
La sua forza e la sua indipendenza attirano però anche ostilità. I rapporti con Roma si fanno sempre più complessi, specialmente dopo le sue celebri relazioni con Giulio Cesare e Marco Antonio. Con entrambi non si limita alla sfera sentimentale: costruisce alleanze strategiche, tenta di riportare l’Egitto al centro degli equilibri geopolitici.
La nascita del mito
Oltre alla statista e alla riformatrice, emerge una Cleopatra attenta a costruire la propria immagine. Si identifica con la dea Iside, simbolo di fertilità, potere e rinascita. Questa dimensione sacra accresce il suo carisma, alimentando una leggenda che la renderà, da subito, più che umana.
Dopo la sua morte nel 30 a.C., Cleopatra diventa personaggio controverso: celebrata come eroina tragica o denigrata come seduttrice manipolatrice. I resoconti tramandati da storici romani, spesso ostili e influenzati dalla propaganda augustea, dipingono un ritratto ambivalente, contribuendo a oscurare la verità storica dietro un velo di mito.
Un’icona nell’arte e nella cultura
Nei secoli successivi, la figura di Cleopatra attraversa la letteratura, il teatro, la pittura, la musica, fino a giungere al cinema. È musa e simbolo di potere femminile, sensualità e mistero. Il Rinascimento la riscopre, il Barocco ne enfatizza il dramma, l’Ottocento la reinventa in chiave esoterica e orientalista. Nel Novecento, diventa icona pop: protagonista di film celebri, ritratti visionari, fumetti, romanzi e persino giochi da tavolo.
Nel suo sguardo severo, nel suo destino tragico e nella sua abilità politica, si ritrova il volto di un potere femminile che ha sfidato i limiti del tempo, lasciando dietro di sé non solo un regno, ma un mito.
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