Il connubio tra medicina e arte è da sempre uno dei capisaldi del Gruppo Menarini, che tramite numerose iniziative coniuga le sue due anime, quella scientifica e quella artistica per promuovere l’antica tradizione del medico umanista: ne è un esempio Minuti, la rivista di divulgazione realizzata dalla Fondazione Internazionale Menarini, che vanta sia un’edizione scientifica, con articoli di informazione e aggiornamento su patologie e approcci terapeutici, sia un’edizione artistica, volta a coltivare sensibilità e amore per l’arte.
Oltre a ciò, il Gruppo Menarini pubblica dal 1956 i Volumi d’Arte, monografie dedicate ai maestri della pittura e della scultura italiana: gli ultimi volumi pubblicati sono dedicati rispettivamente a Raffaello, a cura di Cristina acidini, e a Giorgione, a cura di Giovanni Federico Villa.
Non vanno poi trascurati i Pills of Art, delle “pillole” di arte condensate in pochi minuti di video che guidano lo spettatore alla scoperta dei capolavori dell’arte rinascimentale italiana.
Vi è inoltre un’altra forma artistica più contemporanea e forse meno conosciuta, che si evolve nel tempo e nello stile, a cui il Gruppo Menarini è indissolubilmente legato per la sua stessa natura: il manifesto pubblicitario. Il manifesto è infatti una delle prime forme di pubblicità, e vede le sue radici nel processo di industrializzazione che coinvolse tutta l’Europa a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Il manifesto moderno, che pone una maggiore enfasi sulle immagini piuttosto che sul testo e adempie a una funzione artistica e pubblicitaria al tempo stesso, viene definitivamente consacrato come forma d’arte dalle celebri réclame di Henri de Toulouse Lautrec e Alphonse Mucha, che iniziarono a circolare a fine Ottocento.
E a fine Ottocento inizia anche la storia di Menarini: è infatti nel 1886 che Archimede Menarini apre la “Farmacia Internazionale Menarini” a Napoli, in via Calabritto 4. In quegli anni, la maggior parte dei “rimedi e medicamenti” veniva preparata direttamente dal farmacista in base alle indicazioni del medico e della Farmacopea Ufficiale del Regno d’Italia. E’ proprio a questo periodo storico che risale il primo manifesto pubblicitario di Menarini, realizzato dal pittore emiliano Giovanni Guerzoni (1876 – 1948) per Metarsile, un ricostituente a base di Fosfo Metilarsinato di Ferro.
In pieno stile liberty è invece un altro manifesto Menarini per Sanoderma, una polvere igienica per la toeletta: possiamo infatti apprezzarne le linee sinuose e dinamiche, e la cornice satura di ricchi elementi decorativi e motivi floreali.
Passano gli anni, e Archimede Menarini decide di abbandonare la professione di farmacista e concentrarsi sulla ricerca e la produzione di farmaci.
Negli anni ’30 si impone anche il movimento dell’Art Déco, che nelle arti visive esalta la modernità tramite linee precise e pulite e forti contrasti. Questa pubblicità del Metarsile Menarini, ad esempio, sembra riprendere le figure femminili rappresentate dalla pittrice polacca Tamara de Lempicka:
Arriviamo infine al Secondo Dopoguerra: nel 1956 viene pubblicato il primo numero di Minuti, con una singola edizione multidisciplinare che tratta di scienza, arte, tematiche umanistiche e sociali.
Nelle copertine delle prime edizioni di Minuti troviamo il classico stile retrò anni ’50, in cui la fotografia inizia ad avere un ruolo dominante: i colori accesi e variopinti, i soggetti femminili eleganti e sorridenti, con l’inconfondibile trucco dell’epoca (eyeliner, rossetto e sopracciglia piene e arcuate) dominano la scena, aprendo la strada a quello che poco più avanti diventerà il movimento della Pop Art.
Nel corso degli anni successivi, Il Gruppo Menarini continuerà a cambiare ed espandersi, fino a diventare la grande realtà internazionale che conosciamo oggi. Una cosa che non è cambiata, però, è l’amore del Gruppo per l’arte in tutte le sue forme – un amore che non trascura di includere anche i movimenti e gli stili più contemporanei.